SANTA TERESA DI GESÙ

1515 - 1582

Dottore della Chiesa

Madre Riformatrice dei Carmelitani Scalzi

Solennità, 15 ottobre

 Nascita

Teresa di Gesù (de Cepeda y Ahumada), nata in Avila (Spagna) nel 1515 e morta ad Alba de Tormes nel 1582, è universalmente riconosciuta come Maestra di dottrina e di esperienza spirituale, al punto che è stata la prima donna della storia alla quale è stato riconosciuto (da Paolo VI, nel 1970) il titolo di Dottore della Chiesa. Ella stessa ci ha lasciato il racconto della sua vita, ma l’ha narrata come storia di un “incontro d’amore” tra lei e Cristo. 

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thumb Teresa bambina-BXL2Papa Francesco ha scelto la nostra Santa Madre come esempio, da offrire ai giovani, di rapporto d'amicizia col Signore. Nel suo messaggio in preparazione per la XXX Giornata Mondiale della Gioventù (che si terrà a Cracovia nel 2016), dopo aver invitato i giovani ad avere il coraggio di andare controcorrente, di essere rivoluzionari perché affascinati dalla parola "sempre" in un mondo in cui regna la dittatura dell'effimero, era naturale che ricorresse a S. Teresa d'Avila come figura esemplare di chi per questo "sempre" è disposto a giocarsi la vita - e questo sin da giovani.

di P. Fabio Pistillo ocd

paolo-viPossiamo ascoltare una parte dell’omelia di Paolo VI per la proclamazione di santa Teresa dottore della Chiesa il 27 settembre 1970. Il Pontefice con una buona pronuncia spagnola pronuncia le parole importanti per la storia: “santa Teresa è la prima donna a cui la Chiesa conferisce il titolo di Dottore”.

Qui di seguito riportiamo il testo tradotto dell'omelia e il testo originale:

mos1sMercoledì 28 gennaio, alla presenza di numerosi fedeli, degli iscritti alla Scuola di Spiritualità Mistica, P. Aldino Cazzago, Provinciale della Provincia Veneta dei Carmelitani Scalzi, ha inaugurato la mostra su santa Teresa di Gesù. Erano presenti anche il p. Maestro e gli studenti Carmelitani Scalzi della Provincia Ligure in visita a Venezia. All’inizio la bella esecuzione canora del Poema di Teresa, “Vuestra soy, para vos nací”.



Lasciamo alla viva voce della Santa Madre Teresa di Gesù la descrizione del tratto caratteristico della vita di un carmelitano o di una carmelitana scalza: l'orazione. Ma tutti sono chiamati a viverla! Il Carmelo ha per l'appunto questa missione, di godere e far godere l'umanità di quest'intima storia d'amore con Dio, che si compirà in Cielo, ma che sin da questa terra tutti possono pregustare. 

Del bene che ricava chi pratica l’orazione, intendo dire l’orazione mentale, hanno parlato molti santi e buoni scrittori. Ne sia ringraziato il Signore! E se così non fosse, per poco umile che io sia, non sono però tanto superba d’arrischiarmi io a parlarne. Posso dire soltanto quello di cui ho fatto esperienza... Quanto a coloro che non hanno ancora incominciato, io li scongiuro, per amore del Signore, di non privarsi di tanto bene. Qui non c’è nulla da temere, ma tutto da desiderare. Perché, anche se non facessero progressi né si sforzassero d’essere perfetti, così da meritare le grazie e i favori che Dio riserva agli altri, per poco che guadagnassero, giungerebbero a conoscere il cammino del cielo...

di P. Aldino Cazzago ocd

Taizé: la nascita di una nuova esperienza monastica

Frere RogerFrère RogerNell’agosto del 1940 il giovane calvinista Roger Schutz, era nato nel 1915, giungeva a Taizé, nei pressi di Cluny, con il desiderio di dar avvio ad una esperienza di vita religiosa e comunitaria. L’idea non giungeva come un fulmine a ciel sereno perché Roger il monachesimo lo conosceva davvero, avendo fatto la tesi di laurea a Losanna proprio sul monachesimo occidentale fino a san Benedetto. Nella città svizzera si era fatto anche promotore di incontri di preghiera e di riflessione con altri studenti universitari. A Taizé, in compagnia della sorella, Roger ha modo di offrire anche ospitalità a soldati ed ebrei in fuga. Nel 1949 a Pasqua i primi sette fratelli si consacrano definitivamente con l’impegno del celibato, della vita comune, della comunione dei beni e dell’obbedienza all’autorità. Iniziava così una storia che ben presto si diffonderà sempre più. 

300px-El caballero de la mano en el pecho by El Greco from Prado in Google EarthPubblichiamo questo interessante articolo di Fidel García Martínez, docente universitario in filologia romanza, per gentile concessione del giornale spagnolo Guadalajaradiario.es. 

In questo appena cominciato 2015 si celebrano due centenari di due nascite molto differenti ma collegate tra loro. Quello più importante è senza dubbio il V centenario della nascita della più grande scrittrice in lingua castigliana, come testimoniò Luis de Leòn quando affermò: «Dubito che ci sia all’interno della nostra lingua uno stile di scrittura che possa eguagliarsi a quello di S. Teresa». Per quanto riguarda il secondo centenario non si tratta della nascita di una persona, bensì della “Seconda Parte” del “Don Chisciotte” che compie il suo IV centenario di pubblicazione in questo stesso anno. È in questa “Seconda Parte” che è possibile ritrovare la vera essenza del romanzo cervantesco per le sue raffinate risorse e per il fatto che i protagonisti Don Chisciotte e Sancio vi si trovano perfettamente configurati.