di P. Giacomo Gubert ocd
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“Ogni anno si rinnova in noi la gioia per il fatto che Egli è disceso sino a noi. E pochi cuori si rifiutano di aprirsi alla quieta gioia dell’Avvento e all’esultante gioia del Natale” (Edith Stein).
La lunghissima attesa del popolo, la gravidanza della madre, il desiderio infuocato del figlio stanno per volgere... al loro fine. Il corpo di Cristo è ben formato nel corpo di Maria. Essi sono ormai a loro agio in questo inaudito dialogo divino e umano.
Possiamo vivere al meglio la gioia dell’attesa, in questa terza domenica di avvento, già festa della Visitazione, nella persona di Maria magnificante. In lei ascoltiamo e sperimentiamo gli antichi annunci profetici e le promesse di liberazione. Zia Maria Vergine Immacolata ci introduce anche alla gioia del nipote Giovanni Battista, prigioniero lieto, abbandonato profeta Yod, ultimo perché minimo, il più piccolo tra di loro, il più grande tra di noi.
Ad ogni istante nel suo bianco ventre si rinnova la gioia per il fatto che Egli è disceso sino a lei, al suo popolo, a noi. Gioia quieta di chi è stato eletto a servire l’Altissimo, che ha eletto il servizio del Signore. Essa ci sospinge grata, impone la domanda che Gesù ci pone: