BEATA MARIA DELL'INCARNAZIONE
(BARBARA AVRILLOT)
1566 - 1618
Memoria facoltativa, 18 aprile
Nacque a Parigi il 1° febbraio 1566 da Nicola Avrillot, signore di Champlàtreux e Maria L'Huillier. La sua maggior fonte di gloria fu l'aver più di tutti contribuito ad introdurre in patria la riforma di S. Teresa di Gesù, così da meritarsi il titolo di «madre e fondatrice del Carmelo in Francia».
Adolescente, fu affidata alle cure delle Suore Minori dell'Umiltà di Nostra Signora a Longchamp; richiamata in famiglia all'età di quattordici anni, i genitori ostacolarono la sua aspirazione allo stato religioso e la obbligarono a sposare, a sedici anni, Pietro Acarie, visconte di Villemor, signore di Montbrost e di Roncenay. Bella, ricca, benvoluta, mirò solo a corrispondere alla grazia del Signore con il perfetto adempimento dei suoi doveri verso il marito, verso i sei figli e verso i dipendenti dei quali conquistò il devoto affetto.
La sua fede risplendette nell'adesione incondizionata alla Chiesa quando l'eresia protestante cercò di estendersi anche sul suolo francese. Intanto si prodigava in opere di misericordia, specialmente in occasione dell'assedio di Parigi (1590), e di zelo per la salvezza delle anime, favorita da Dio con grazie mistiche straordinarie, non disgiunte da prove esteriori ed interiori. Al periodo della prosperità succedette quello della sventura: esiliato dal re francese Enrico IV, il marito fu allontanato da Parigi dopo la disfatta della Lega cui apparteneva. Ella conobbe allora l'ingratitudine, ma sorretta da eroica fiducia in Dio, lavorò indefessa giorno e notte per i figli e per il marito, fino ad ottenerne la completa riabilitazione. Ricompostasi così la famiglia dopo quattro anni e rientrati in possesso della casa e degli averi, la Beata s'impose di nuovo alla stima generale, compresa la famiglia reale. Il giovane Pietro de Bérulle, suo cugino e futuro cardinale, la venerava come madre; S. Francesco di Sales l'approvava e dirigeva.
S. Teresa d'Àvila e si sentì spinta a introdurre in Francia la riforma religiosa. Confidando nel consiglio di teologi e santi, nel 1602, fra difficoltà di ogni genere, iniziò la preparazione delle fondazioni del Carmelo teresiano, raccogliendo le prime vocazioni, impetrando l'autorizzazione reale e la Bolla pontificia di fondazione (Bolla In supremo del 13 novembre 1603 di Clemente VIII) e costruì il primo monastero. Scelte e guidate da Pietro de Bérulle, il 29 agosto 1604, giunsero dalla Spagna sei Carmelitane Scalze, con a capo la Beata Anna di Gesù (Lobera) e come conversa, la Beata Anna di S. Bartolomeo: quindi il 17 ottobre s'inaugurò a Parigi la vita regolare. La Beata cooperò anche alle nuove fondazioni di Pontoise (1605), Digione (1605), Amiens (1606), felice di vedervi entrare tutte e tre le sue figlie, cominciando da Margherita, di quindici anni. Frattanto Maria si prodigava in continue opere di bene, quantunque gravi fossero le sue sofferenze fisiche e spirituali. Nel 1613 il marito si ammalò gravemente: ella non ne abbandonò più il capezzale, finché, nove giorni dopo, lo vide spirare. Le lacrime e le preghiere della santa vedova furono confortate dalla celeste conferma della salvezza eterna del coniuge.
Nell'autunno del 1601 ella lesse gli scritti diLibera ormai da impegni di famiglia, ruppe ogni legame col mondo e decise di farsi carmelitana. Notissima a Parigi e desiderata dai vari Carmeli, che per suo merito cominciavano a costellare il suolo natale, scelse il monastero più remoto e più povero, quello di Amiens, chiedendo per grazia di esservi accolta come religiosa conversa. Il 7 aprile 1614 vestì l'abito teresiano, rapita in estasi, ricevendo il nome di suor Maria dell'Incarnazione. Da religiosa, edificò le ferventi consorelle con l'attendere ai più umili lavori di cucina, con piena sottomissione a tutte, con il culto della povertà e una singolare delicatezza di carità specialmente verso le ammalate. Sebbene favorita da Dio con doni eccezionali, fu estremamente cauta e preferì la semplice pratica delle solide virtù comuni. Emise la professione solenne il giorno 8 aprile 1615, durante una lunga infermità. L'avvento di una nuova priora da un altro monastero, le fu motivo di acute sofferenze. Il 7 dicembre 1616, per ragioni di salute venne inviata al Carmelo di Pontoise, dove, dopo lunga malattia, confortata ripetutamente dal S. Viatico e da estasi e visioni celesti, rese dolcemente l'anima a Dio il 18 aprile 1618.
Il processo per la beatificazione fu aperto a Roma nel 1627. Fu proclamata beata da Pio VI, il 5 giugno 1791. Il suo corpo riposa nella cappella del convento di Pontoise.
di P. Giovanni di Gesù Maria ocd
da Santi del Carmelo, a cura di Ludovico Saggi Ocarm, Institutum Carmelitanum, Roma, 1972.