SAN GIOVANNI DELLA CROCE
1542 - 1591
Dottore della Chiesa
Padre Riformatore dei Carmelitani Scalzi
Patrono della Provincia Veneta dei Carmelitani Scalzi
Solennità, 14 dicembre
La nascita
S. Giovanni della Croce, universalmente conosciuto come “Dottore mistico”, nacque nel 1542 a Fontiveros, una cittadina della Castiglia. Già la tenera vicenda umana dei suoi genitori fu per Giovanni quasi un presagio: il papà, Gonzalo de Yepes, di nobile origine toledana, aveva sposato, contro la volontà dei suoi ricchi parenti, Caterina Alvarez, una povera tessitrice, di cui s’era innamorato.
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di F. Iacopo Iadarola ocd
Non ci sono parole ed è bene che non ce ne siano troppe per commentare la supplica in mondovisione di venerdì 27 marzo, in cui il Santo Padre ha fatto pregare e commuovere milioni di anime, facendo battere come mai forse prima d’ora quello che è il cuore del suo ministero e della sua ragion d’essere: confermare la nostra fede. Il vangelo scelto per la celebrazione è stato Mc 4,35-41: Gesù che sulla barca dei discepoli terrorizzati seda la tempesta.
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di F. Iacopo Iadarola ocd
Il messaggio del Santo Padre Francesco per la 53° giornata mondiale della pace è uno struggente inno alla speranza: “La pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l’umanità. Sperare nella pace è un atteggiamento umano che contiene una tensione esistenziale, per cui anche un presente talvolta faticoso «può essere vissuto e accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino»[1]. In questo modo, la speranza è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili”.
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In occasione della solennità del Santo Padre Giovanni della Croce segnaliamo ai nostri lettori due recenti pubblicazioni: un bell'articolo di Marco Testi pubblicato sull'Osservatore Romano, sulla poesia mistica ed amorosa del santo riformatore, e un piccolo opuscolo del frate della nostra Provincia Iacopo Iadarola, Cantare il creato. Con San Francesco e San Giovanni della Croce, di cui riportiamo la recensione uscita su La Stampa:
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Segnaliamo ai nostri lettori il bellissimo discorso del Santo Padre Francesco tenuto stamane ai nostri confratelli dell'Antica Osservanza, riuniti a Roma per il capitolo generale che si sta svolgendo in questi giorni. Nell'allocuzione son citati tanto i "nostri" Giovanni della Croce e Teresa d'Avila quanto figure meno conosciute e interessantissime come il beato Angelo Paoli, carmelitano del XVIII secolo - è stato definito da san Giovanni Paolo II "il fondatore della Caritas a Roma" - che unì con sapienza e santità al carisma contemplativo proprio dell'Ordine un infaticabile servizio agli ultimi.
Cari fratelli!
Con gioia saluto voi, convocati per celebrare il Capitolo Generale, e, attraverso di voi, saluto tutti i membri dell’Ordine carmelitano. Il tema al centro della vostra riflessione capitolare è «Voi siete i miei testimoni» (Is 43,10); da una generazione all’altra: chiamati a essere fedeli al nostro carisma carmelitano (cfr Cost. 21).
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di P. Fabio Roana ocd
È il titolo, questo, di una canzone cantata da Giuni Russo al Festival di Sanremo del 2003 e che ha l’aria del «testamento musicale», pur risalendo in realtà a qualche anno prima (era stata scartata dalla giuria del Festival nel 1997), e comunque al tempo in cui la cantautrice aderisce «in maniera intima e appassionata alla spiritualità carmelitana», avvicinandosi a Teresa di Gesù (Moro perché non moro, Nada te turbe, Cercati in me), Giovanni della Croce (La sua figura), Teresa Benedetta della Croce (Il Carmelo di Echt) e alle carmelitane scalze di Milano (con cui registra La sposa).
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