di P. Ermanno Barucco ocd
Quando un Carmelitano Scalzo trova scritto in internet “Preghiera di santa Teresa d’Avila allo Spirito Santo” rimane perplesso. Possibile che sia un figlio così degenere da non aver mai saputo che la “Madre” avesse scritto una preghiera allo Spirito Santo? Leggendola riconosce qua e là lo stile della Santa ma come sia possibile che gli sia sempre sfuggita questa preghiera lo angustia.
«O Spirito Santo, sei Tu che unisci la mia anima a Dio: muovila con ardenti desideri e accendila con il fuoco del Tuo Amore. Quanto sei buono con me o Spirito Santo di Dio: sii per sempre lodato e benedetto per il grande amore che effondi su di me! Dio mio e mio Creatore, è mai possibile che vi sia qualcuno che non ti ami? Per tanto tempo non ti ho amato! Perdonami, Signore. O Spirito Santo, concedi all’anima mia di essere tutta di Dio e di servirlo senza alcun interesse personale, ma solo perché è Padre mio e mi ama. Mio Dio e mio Tutto, c’è forse qualche altra cosa che io possa desiderare? Tu solo mi basti. Amen».
Bisogna riconoscere che è una bella preghiera, di quelle che si citano di sito in sito… alla grande. Tuttavia le ricerche in internet sulla fonte di tale preghiera non danno risultati. Nasce il dubbio. Che sia una attribuzione errata di un testo non suo? Che sia un copia-incolla di diverse elevazioni prese qua e là nei suoi scritti? Possibile che non vi sia mai citata alcuna fonte scritta nelle decine e decine di siti che la riportano e scrivano alla fine soltanto “Santa Teresa d’Avila” e nulla più?
È bastato consultare l’indice analitico delle Opere di santa Teresa di Gesù (edizioni Postulazione generale OCD, 1985, traduzione di padre Egidio di Gesù) alla voce “Spirito santo” ed Eureka! Ecco nei Pensieri sull’amore di Dio, capitolo 5, paragrafo 5 qualcosa che assomiglia alla preghiera su riportata, con differenze dovute soprattutto alla diversa traduzione in italiano:
«Credo che lo Spirito Santo faccia da mediatore fra l’anima e Dio. Egli infatti muove l’anima con ardenti desideri, e fa che si accenda di quel fuoco sovrano a cui è tanto vicina».
Il mistero comincia a risolversi: un testo che parla in terza persona dello Spirito Santo è stato convertito in uno che invoca in seconda persona lo Spirito Santo col “Tu”, adattando un po’ la traduzione, tagliando qua e là alcune parole o frasi, aggiungendone poche altre, come un pizzico di sale per far gustare meglio la preghiera, ed ecco “La preghiera è servita!”. Direi che è stata un’operazione decisamente di successo e che aiuta anche a pregare. Quindi… riteniamo il bene e allontaniamo l’eccesso. Per questo proponiamo di rivederla un pochino per renderla più fedele al testo originario di santa Teresa. Per prima cosa il testo scritto da lei… (che segue quello che abbiamo iniziato a citare sopra sullo Spirito)
«Quante misericordie usate qui con l’anima, o Signore! Siate per sempre lodato e benedetto per il grande amore che ci portate! Dio mio e Creator mio, è mai possibile che vi sia alcuno che non vi ami? Oh, me infelice che per tanto tempo non vi ho amato! Perché non ho meritato di conoscervi?... […] Quando il Signore vede che un’anima è tutta sua e lo serve senz’alcun interesse o motivo personale, ma solo perché Egli è il suo Dio e lo ama, si comunica a lei incessantemente in molte e diverse maniere, come si conviene a Colui che è la stessa sapienza. […] V’è forse qualche altra cosa da bramare, dopo quello che ho detto? Oh, Signore, come sono sproporzionati i nostri desideri alle vostre meraviglie! In che miseria finiremmo se proporzionaste i vostri doni alle nostre domande!...»
…e poi la mia versione (mantenendo la traduzione presa da internet e modificandola di poco in base a quella italiana delle Opere):
«O Spirito Santo, sei Tu che unisci la mia anima a Dio: muovila con ardenti desideri e accendila con il fuoco del Tuo Amore. Quanto sei buono con me o Signore: sii per sempre lodato e benedetto per il grande amore che effondi su di me! Dio mio e mio Creatore, è mai possibile che vi sia qualcuno che non ti ami? Per tanto tempo non ti ho amato! [O Spirito Santo,] concedi all’anima mia di essere tutta di Dio e di servirlo senza alcun interesse personale, ma solo perché è Padre mio e mi ama. C’è forse qualche altra cosa che io possa desiderare? O Signore [Gesù Cristo], come sono sproporzionati i nostri desideri alle tue meraviglie, le quali sono più grandi di ogni nostra richiesta».
Santa Teresa d’Avila, Pensieri sull’amore di Dio, 5,5-6.