Per celebrare l'odierna memoria della Beata Vergine Maria del Rosario, nella novena in preparazione della Solennità della Santa Madre Teresa di Gesù, riportiamo la voce "Rosario" del Dizionario di Santa Teresa curato dal grande Tomás Álvarez, Edizioni OCD:
Uno dei ricordi dell’infanzia di Teresa è la recita del rosario. È anche uno dei tratti della pietà mariana di sua madre, donna Beatrice: «Cercavo la solitudine per recitare le mie preghiere, che erano molte, specialmente il rosario di cui mia madre era molto devota, e procurava che lo fossimo pure noi» (V 1,6). Pratica che perdurerà per tutta la vita di Teresa, anche nel suo periodo mistico. Nel nuovo Carmelo di San Giuseppe, sarà uno degli esercizi dell’orazione vocale, analogo alla recita delle Ore liturgiche, affinché aiuti ad allenare nell’orazione mentale le giovani novizie. Nel capitolo del Cammino dedicato a «dichiarare che cosasia l’orazione mentale», inculca alle lettrici: «Chi potrebbe dire che fate male, quando al momento di cominciare le Ore o il rosario, vi domandate con chi state per parlare, chi siete voi che parlate, per meglio conoscere come comportarvi? Vi dico, sorelle, che se metteste ogni cura per ben comprendere questi due punti, prima di cominciare la preghiera vocale, avreste già occupato molto tempo in quella mentale» (C 22,3: il tono polemico del passo è diretto contro i teologi contemporanei che difendevano il valore dell’orazione soltanto vocale).
Nella vita mistica della Santa ci sono almeno due episodi associati al rosario: uno dei quali presenta Teresa che ripara in questa recita mariana, nei momenti di stanchezza o malattia: «Una sera mi sentivo così male che volevo dispensarmi dall’orazione… presi il rosario per pregare vocalmente, procurando di non sforzarmi troppo per raccogliermi…Dopo alcuni istanti fui presa da un rapimento di spirito così impetuoso che mi fu impossibile resistere» (V 38,1). L’altro episodio si riferisce al rosario concreto che la Santa tiene in mano. Avviene nel periodo delle grandi inquietudini, per paura delle ingerenze del demonio nellasua vita mistica: «Una volta, mentre tenevo in mano la croce del rosario, il Signore me laprese, e quando me la restituì era formata di quattro grandi pietre, assai più preziose del diamante, anzi senza confronto, perché non ve n’è fra le cose della terra e quelle viste spiritualmente… Vi erano scolpite le cinque piaghe del Signore in modo meraviglioso. E mi disse che d’allora in poi l’avrei sempre vista così. Infatti non vedevo più il legno di cui era composto, ma solo le pietre. Però, non lo vedevo che io» (V 29,7). Riportando questo episodio, il suo primo biografo, Francesco de Ribera, commenta: «Così accadde a santa Caterina da Siena… alla qualeil Signore mise al dito un anello d’oro con perle, dove le rimase, ma lo vedeva solo lei e non le altre» (Vida de la Madre Teresa…,parte I, cap. 13, p. 86). Sul margine di questo passo di Ribera, Gracián annotò: «Questa croce venne in mio possesso in un rosario che avevo, e poi la diedi alle monache»
Bibliografia: Plácido de Santa Teresa, Una faceta de Santa Teresa, in MontCarm 24 (1920), pp. 433-435; Fabián de San José, Santa Teresa y el Rosario, in Carmelo Teresiano, Madrid 1 (1945), pp. 124-127, 154.