Teresa di Gesù ha una grande capacità di osservazione, prova meraviglia per il creato: dall’anima umana, fatta a immagine e somiglianza di Dio (1M 1,1; 7M 1,1), fino al baco (5M 2-4). Sa ricondurre tutto a Dio, usa tutto per poter dire qualcosa dell’ineffabile.
Un elemento verso cui è particolarmente sensibile è l’acqua: lo usa per parlare dell’orazione nel Libro della Vita (V 11-22) e nel Castello interiore (4M 2,2-4), per parlare dell’anima (1M 2,2) e dell’unione sponsale (7M 2,4). «Mi era utile anche vedere campi o acqua, fiori. In queste cose mi veniva alla memoria il Creatore» (V 9,5; ma d’altra parte si veda R 1,11: «Quando vedo qualcosa di bello, grazioso, come acqua, campi, fiori, odori, musiche ecc., mi sembra che non lo vorrei vedere né udire, tanta è la differenza di questo rispetto a quello che di solito vedo [parla di altre visioni…], e così perdo la voglia di queste cose»); e riguardo all’acqua: «mi piace tanto [lett.: sono tanto amica di] questo elemento, e l’ho osservato con più attenzione di altre cose» (4M 2,2). Chissà se lo avrà osservato anche nella forma della neve… Ci sono arrivate alcune foto della recente nevicata di Avila, proprio dal luogo natale e dell’infanzia di Teresa (dalla cosiddetta Santa): erano anni che non si vedeva una “cappa bianca” così! Cosa le avrebbe fatto pensare?
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