di P. Giacomo Gubert ocd
Quest'oggi, all'indomani della grande festa per la canonizzazione della beata Madre Teresa di Calcutta, abbiamo voluto, qui nella comunità di Roma, celebrarne la sua prima festa liturgica da santa.
La ricerca dei testi liturgici ha prodotto una piacevole sorpresa, una novità per chi come noi non aveva mai celebrato questa memoria: la seconda lettura proposta per la memoria facoltativa della beata Madre Teresa di Calcutta, vergine, è costituita da un brano dell'ultima lettera della santa albanese, datata 5 settembre 1997, giorno della sua morte e nascita al Cielo.
La lettura si conclude con il ringraziamento a Gesù per il prossimo dottorato di santa Teresa di Gesù Bambino, letto come l'esaltazione dei piccoli, di coloro che si siedono all'ultimo posto, e con una calda raccomandazione alle sue figlie spirituali di incamminarsi sulla via di santa Teresina per diventare anch'esse madri spirituali in favore della Madre Chiesa.
Ecco dunque il testo:
“[…] Sono venuta a sapere che Gesù ci vuole fare un altro dono. Quest'anno, il Santo Padre proclamerà santa Teresa del Bambin Gesù «Dottore della Chiesa», nel centenario del suo ritorno a casa da Gesù. Vi immaginate … […] Solo perché ha fatto piccole cose con grande amore la Chiesa la proclama Dottore della Chiesa, al pari di sant'Agostino e della grande santa Teresa!
Proprio come nel Vangelo quando Gesù ha detto a chi stava seduto all'ultimo posto: “Amico, vieni più avanti”. Perciò rimaniamo molto piccole e seguiamo la via di santa Teresina, quella della fiducia, dell'amore e della gioia, in modo da portare a compimento la promessa della Madre [Maria] di donare santi alla Madre Chiesa” [Dall'ultima lettera di Madre Teresa di Calcutta alle Suore Missionarie della carità, datata 5 settembre 1997].
Qui il testo completo della lettera.