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di P. Stefano Conotter ocd
È un dato di fatto che nei suoi testi magisteriali più importanti Papa Francesco ama citare San Giovanni della Croce[1]. Certamente questo si spiega perché Bergoglio è stato professore di letteratura in Argentina e quindi non poteva non conoscere approfonditamente uno dei più importanti poeti di lingua spagnola. Mi sembra però che si possa cogliere anche un’affinità d’animo più profonda che secondo me emerge particolarmente nella lettera enciclica Laudato si’, di cui è stato celebrato il quinto anniversario dalla pubblicazione il 24 maggio scorso.
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di P. Stefano Conotter ocd
Serpeggia oggi fra tanti cristiani un sentimento di delusione, soprattutto verso delle personalità che hanno avuto un grande successo apostolico o hanno fondato comunità nuove e che sono oggetto di scandali legati ad abusi, non solo di carattere sessuale ma anche di coscienza e di manipolazione psicologica.
Come conseguenza di questi fatti, in alcune comunità si sta facendo un lavoro di rilettura della propria storia, dopo le rivelazioni degli abusi commessi dal proprio fondatore o da personalità che hanno avuto un ruolo di rilievo nello sviluppo della stessa comunità o movimento. Si tratta di un lavoro non facile e molto doloroso, ma fondamentale perché il carisma e la storia della comunità possa continuare ed aprirsi anche a nuovi sviluppi. Tuttavia dentro queste comunità alcune persone non riescono a fare questo lavoro, perché non possono vivere senza un’immagine idealizzata del fondatore. Non riescono quindi ad accettare la delusione.
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di P. Aldino Cazzago ocd
Il mese di maggio non è stato solo l’occasione per ricordare il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II. Nello stesso mese, ma di venticinque anni fa, vennero resi pubblici due importanti documenti del suo magistero: il 2 maggio, l’esortazione apostolica Orientale lumen (= OL) indirizzata all’episcopato, al clero e ai fedeli per la ricorrenza centenaria della Orientaliumdignitas di papa Leone XIII e il 30 maggio l’enciclica Ut unum sint sull’impegno ecumenico della Chiesa cattolica.
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di P. Tarcisio Favaro ocd
La domenica era una cosa bella andare a messa. Bella relativamente alla vivacità dell’esperienza della fede e anche all’età spirituale dei fedeli. Si pregava, si ascoltava, si cantava, ci si vedeva, si programmava il pomeriggio...
Poi la brusca e innaspettata frenata del virus. A casa. Ci si organizza e anche la messa viene a casa. Mi domando tuttavia se i nostri preti sono venuti a casa, con la tv e la radio, o con questi stessi mezzi ci hanno riportato in chiesa. Non che sia male, chè anzi apettiamo di ritornarci normalmente in chiesa. Tuttavia questo tempo di ritiro aveva una specificità: eravamo a casa e la messa veniva da noi.
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Nell'odierna memoria della Beata Vergine Maria di Fatima pubblichiamo la commovente testimonianza del nostro P. Carlo Della Valle, appartenente alla Provincia veneta ma residente nel convento dei carmelitani di Fatima per una speciale vocazione. In questo breve opuscolo è raccontato il trapasso della carmelitana suor Lucia, una dei tre pastorelli cui apparve la Vergine il 13 maggio 1917, allietata nei suoi ultimi giorni da una pecorella di lana regalata proprio dal nostro P. Carlo.
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di P. Samuele Donà ocd
Un ritorno a casa: così potrebbe essere definito l’incontro di Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, con gli studenti del nostro Istituto Madonna della Neve, svoltosi – ovviamente online – sabato 9 maggio. Già, un ritorno a casa, o meglio un ritorno alle origini, a quel mondo della scuola che, prima di essere chiamato a dirigere il prestigioso quotidiano cattolico, Andrea Monda aveva amato e al quale aveva donato le proprie energie (chi non ha sentito parlare della trasmissione Buongiorno, Professore, da lui condotta su SAT2000?).
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di P. Ermanno Barucco ocd
«Celebreremo quest’anno la Pasqua?» È la domanda che ricorre spesso in questi giorni che ci vedono “bloccati” a casa non potendo svolgere attività lavorative e scolastiche, sociali e religiose, nel tentativo di limitare la diffusione del coronavirus Covid-19 ormai divenuta una pandemia. «Non si può non celebrare la Pasqua insieme!» Si sente dire smarriti e impotenti, arrabbiati e preoccupati. Intanto il Vaticano ha annunciato che le cerimonie pasquali di papa Francesco saranno trasmesse in streaming senza partecipazione dei fedeli. E quindi? Niente Pasqua?
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Segnaliamo ai nostri lettori qualche indicazione utile per prepararsi alla Settimana Santa in questo tempo di isolamento, riportando in calce alcuni pronunciamenti circa il sacramento della Penitenza e ricordando la possibilità di seguire le celebrazioni sui media vaticani nonché le iniziative digitali delle comunità della nostra Provincia veneta (commenti al Vangelo, Messe in streaming, sussidi per la comunione spirituale ecc.)
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