di Giancarlo Manni
Nel 1969...
...i primi carmelitani arrivano per nave e si sistemano nel sobborgo di Itaosy della capitale Antananarivo e sono padre Sergio Sorgon e padre Gino Pizzuto, a cui si aggiunge dopo pochi mesi padre Angelo Doriguzzi. Incontrano un mondo lontano a loro pressoché sconosciuto e con una lingua molto difficile da imparare, ma si sentono accolti da persone generose e disponibili.
La missione dei padri Carmelitani si sviluppa rapidamente negli anni, con l’arrivo di nuovi sacerdoti dall’Italia e con l’apertura di nuove case nelle cittadine Andreba, Arivonimamo e Moramanga, attorno alla capitale Antananarivo. Nel 1985 la loro opera di evangelizzazione e promozione umana comincia a dare i suoi primi frutti anche in termini di vocazioni, con la richiesta di alcuni giovani malgasci di entrare nell’Ordine. Nello stesso anno arriva una tremenda prova: la brutale uccisione di Padre Sergio-Attilio Sorgon da parte di un gruppo non identificato di assassini. Il suo martirio squote tutta la chiesa locale e nel tempo diventerà un seme di nuove vocazioni per la missione malgascia.
In un altro quartiere della capitale, viene comperato un terreno e costruito un fabbricato adibito a seminario carmelitano per studenti che vogliono diventare sacerdoti e sarà ampliato due volte tanto numerose sono le vocazioni in Madagascar. Dal 1999 al Madagascar è stata concessa la più completa autonomia dalla Provincia Veneta, con la creazione del Commissariato del Madagascar e dell’oceano Indiano. L’aumento delle vocazioni incoraggia i carmelitani ad aprire nuove missioni nell’isola del Madagascar e in altre isole dell’Oceano Indiano.
Nel 2019...
...i padri carmelitani malgasci sono 60, mentre quelli italiani sono rimasti in 6 e attualmente i giovani in formazione in varie sedi sono 80. Le case in Madagascar sono 7, tre nell’isola della Reunion con 12 sacerdoti presenti, due nell’isola di Mauritius con 7 sacerdoti e una casa nell’isola delle Seychelles seguita da 3 sacerdoti malgasci. E’ stata aperta una missione pure in Canada da due missionari Carmelitani malgasci. La maggioranza dei padri sono in queste nazioni ma ve ne sono altri, per studi o aiuti apostolici in Italia, Spagna, Francia, Germania e Israele.
Pochi anni fa un sacerdote carmelitano malgascio è stato elevato al soglio vescovile, alla giovane età di 45 anni. Ora Monsignore Fabien è vescovo di Morondava, una grossa diocesi del Sud/Ovest, di fronte al Mozambico.
La nostra parrocchia di S. Teresa di Gesù Bambino di Verona Tombetta ha un legame particolare con la missione del Madagascar perché da qui è partito con i primi missionari Padre Flavio Caloi e attualmente prestano il loro servizio in questo convento Padre Marcello e Padre Ignazio, rientrati dal Madagascar dopo molti anni di missione. Nel 1980 è iniziato un gemellaggio con la parrocchia di Itaosy che ha fatto crescere la nostra apertura missionaria e caritativa, con l’invio di decine di container e aiuti vari per molti anni.
Per chi volesse approfondire la storia della missione carmelitana in Madagascar c’è un libro interessante e completo, scritto dal carmelitano padre Rodolfo Girardello, che possiamo richiedere presso i padri carmelitani.