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di P. Ermanno Barucco ocd
Buon anno. Buon 2018. Felice anno nuovo. Santo anno. Santo? Abbiamo le formule “Santa Pasqua” o anche “Santo Natale” e questo può aiutarci magari ad augurare “Santo anno”, senza confonderlo con l’“Anno santo” che è il Giubileo proclamato dalla Chiesa per riscoprire la misericordia di Dio in alcuni anni particolari.
Ma “Anno santo” può diventare l’augurio “Santo anno”? Dobbiamo forse riandare all’episodio in cui Gesù, riprendendo il profeta Isaia, aveva proclamato di essere il consacrato inviato da Dio ad annunciare “un anno di grazia del Signore” (Lc 4,19; Is 61,1-2), l’anno giubilare della pienezza dei tempi.
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di P. Marco Paolinelli ocd
Eccomi di nuovo a voi
Sabato 14. Subito dopo pranzo prendo un taxi per Itaosy; vado in banca, perché devo finire di pagare le ultime due case del villaggio di Ambodivoanjo. Dopo le estenuati operazioni di alcune delle quali comprendo il senso mentre di altre no, finalmente esco, e dopo qualche minuto mi trovo sorpreso da una pioggia violenta proprio in un tratto di strada senza ripari; arrivo finalmente ad appiattirmi contro un muro sotto una tettoietta che mi ripara la nuca ma non la faccia, quando mi sento chiamare ‘Dove va, Padre?’, e senza perder tempo in troppe spiegazioni mi trovo dentro il furgoncino della coppia di medici che hanno costruito la loro casa a fianco del nostro villaggio di Antsahamasina.
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di P. Giuseppe Furioni ocd
Ormai alla vigilia di Natale, la quarta domenica di Avvento è tutta rivolta al mistero che deve accadere all’indomani, alla presenza di Dio dentro la storia dell’umanità. Il re Davide lo fa dal punto di vista della promessa, l’apostolo Paolo dal punto di vista del compimento, l’evangelista Luca dal punto di vista della contemplazione.
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di P. Giuseppe Furioni ocd
Domenica gaudete è la terza di Avvento, come recita l’antifona d’ingresso alla liturgia eucaristica: «Rallegratevi nel Signore», secondo le parole di S. Paolo ai Filippesi. La domenica della gioia, dunque, per cui anche i colori dei paramenti da viola si “stingono” in un rosaceo meno severo. E introdotto già dalla parola di Dio della seconda di Avvento, al centro del Vangelo c’è il precursore, il più grande tra i nati di donna, mentre fa capolino – con il suo Magnificat che costituisce il salmo responsoriale – la evangelicamente più piccola del regno dei cieli, la Vergine Maria.
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Il mistero di Maria, e in particolare il segreto dell’Immacolata, racchiuso nei titoli di “piena di Grazia” e di tota pulchra: sono questi gli spunti che Papa Francesco ha sviluppato nell’Angelus dello scorso 8 dicembre e sui quali è poi tornato, nel pomeriggio, in occasione della tradizionale supplica alla Madonna a Piazza di Spagna. Su questi spunti, sabato 9 dicembre, è stato chiesto un breve commento a P. Fabio Silvestri - P. Maestro degli Studenti nella nostra Comunità di Brescia - in diretta su Radio Vaticana: per contemplare Maria, “piena di Dio”, e mai invecchiata dal peccato, cioè sempre “giovane” nell'Amore.
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di P. Giuseppe Furioni ocd
La seconda domenica di Avvento risponde alle struggenti invocazioni del profeta Isaia: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi…». Dio viene a consolare il suo popolo e lo fa inviando il Figlio suo, Gesù Cristo, preceduto da un araldo, Giovanni Battista che proclama un battesimo di penitenza.
«Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio». Incomincia così il testo evangelico di Mc 1,1-8.
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Una novità in libreria per conoscere e apprezzare la storia e le virtù terapeutiche
dell’Acqua di Melissa dei frati carmelitani scalzi.
Storie di frati e di piante
“Nascosto tra le mura di un antico convento, a Venezia prospera un giardino florido di antica sapienza: quello dei frati carmelitani scalzi. Qui i frati coltivano la Melissa Moldavica, peculiare ingrediente della miracolosa Acqua di Melissa. Il profumo di questo rimedio si spande per sentieri secolari, intrecciati alla storia della magica laguna”.
Le cure con il secolare rimedio dell’Acqua di Melissa (Edizioni del Baldo, ottobre 2017, euro 4,00) è un affascinante viaggio attraverso i tre secoli di storia del più antico rimedio terapeutico della tradizione veneziana.
Il volumetto si apre con un’introduzione di carattere botanico, che puntualizza la distinzione tra la Melissa officinalis e la Melissa moldavica, già nota al medico e botanico rinascimentale Castore Durante, che nel suo Herbario Nuovo, stampato a Venezia nel 1602, scrisse in riferimento alla Moldavica «dà conforto a stomaco, cervello e cuore».
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di P. Piero Rizza ocd
Un importante passo di conoscenza e valorizzazione del giardino mistico del Convento di Venezia si è concretizzato nei giorni 22 e 23 settembre scorsi. È stato infatti organizzato un evento in collaborazione con il Consorzio Vini Venezia, ente che gestisce la vigna dei frati.
Presenti numerosi giornalisti che, la sera del 22, hanno potuto apprezzare le bellezze della chiesa e del giardino illustrate sapientemente da p. Fabio Pistillo. La serata si è conclusa con una cena riservata ai giornalisti, condita con erbe aromatiche del "giardino mistico" e consumata sotto il pergolato.
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Che significa il fatto che Dio ci parla come ad amici? E, ancor prima, qual è il senso più vero della relazione di amicizia? A queste domande ha cercato risposta Marco Sgroi, frate della Provincia Veneta, in una nuova pubblicazione che invitiamo a scoprire.
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