La seconda citazione è invece presente nella terza meditazione, dove Francesco insegna come essere buoni confessori: "L’altro consiglio: non siate curiosi nel confessionale. L’ho già accennato. Racconta santa Teresina che, quando riceveva le confidenze delle sue novizie, si guardava bene dal chiedere come erano andate poi le cose. Non curiosava nell’anima delle persone (cfr Storia di un’anima, Manoscritto C, Alla madre Gonzaga, c. XI 32r). E’ proprio della misericordia “coprire con il suo manto”, coprire il peccato per non ferire la dignità".
Rileviamo che la citazione riportata sul sito del Vaticano è scorretta: non 32r° ma 32v°. Eccone il contesto: "Così quando parlo con una noviza, cerco di farlo mortificandomi, evito di rivolgerle delle domande che potrebbero soddisfare la mia curiosità; se inizia a parlare di una cosa interessante e poi passa ad un'altra che mi annoia senza concludere la prima, mi guardo bene dal ricordarle l'argomento che ha lasciato da parte, perché mi sembra che non si può fare alcun bene quando si cerca sè stessi". Ne avevamo già parlato in questo articolo, dove recensivamo la stessa citazione fatta dal Papa in occasione del Discorso ai partecipanti al raduno dei formatori di consacrati e consacrate.
In definitiva, abbiamo l'ennesima conferma di quanto Teresina sia profondamente riuscita a compiere la propria vocazione: un'insignificante monaca, con pochissimi contatti sociali, scarsa cultura e nessun apostolato, nominata Dottore della Chiesa e patrona delle missioni; e a tutt'oggi additata dal Sommo Pontefice come modello per i confessori e i pastori della Chiesa universale, di quella Chiesa al Cuore della quale aveva saputo porsi, semplicemente offrendosi all'Amore.