Dal 1230 la situazione in Terra Santa si fece più precaria. Alcuni degli eremiti cercarono rifugio in Europa. Iniziarono le fondazioni di nuove case e cominciarono ad adattare la loro vita al nuovo contesto.
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Nel 1247, Papa Innocenzo IV approvò la Regola di vita Carmelitana scritta da Alberto di Gerusalemme modificandola e adattandola in base alle nuove situazioni. Questa è rimasta fino ad oggi la Regola che tutti i Carmelitani devono osservare. Il nuovo gruppo venne riconosciuto come Ordine Religioso e si mise al servizio della Chiesa come ordine di frati mendicanti. La Regola è breve e ispirata alle Sacre Scritture. Invita ad una vita di fedeltà a Gesù Cristo, meditando la "legge del Signore giorno e notte", rivestendo "l'armatura spirituale", vivendo in comunione fraterna e uniti nella celebrazione quotidiana dell'Eucaristia. Si descrive di una vita di lavoro silenzioso e di penitenza, radicata nella fede, nella speranza e nell'amore, in cui la volontà di Dio si discerne attraverso il dialogo e l'obbedienza al Priore "in persona Christi".
Dopo essere stati riconosciuti come frati mendicanti, la maggior parte dei Carmelitani furono ordinati per svolgere il ministero sacerdotale. Le loro case, con grandi chiese aperte al pubblico, vennero generalmente fondate nelle città. Dal momento che erano denominati "i Fratelli della Beata Vergine del Monte Carmelo", divennero noti come membri dell'Ordine di Maria, indossavano un mantello bianco in suo onore ed erano noti anche come i frati bianchi. Nel 1452 l'Ordine si diffuse ancor di più grazie alla riforma introdotta dal Padre Generale, il beato Giovanni Soreth, che ottenne dal Papa il benestare per l'istituzione di conventi di suore Carmelitane e l’affiliazione di laici come membri del Terzo Ordine. Così, dopo 250 anni, l'Ordine Carmelitano cominciò ad avere come membri anche il ramo femminile.