Appartengono a pieno diritto al Popolo di Dio, popolo scelto, popolo prediletto.
Anch’esse partecipano, e non come comparse, ma profondamente convinte, di questa elezione.
Sono donne belle, forti, dolci e coraggiose e capaci di grandi imprese e di sopportare umilianti sconfitte.
Sono profetesse sapienti, guerriere determinate, regine spietate, principesse astute e serve intriganti, madri sagge e figlie generose.
Abili nel maneggiare la conocchia per filare e nell’impastare la farina per fare il pane, all’occorrenza, non meno disinvolte nel maneggiare la spada.
Sono così essenziali per il popolo ebreo che volentieri si identifica in esse: Figlia di Sion, Sposa amata, Vite feconda sono i titoli che Israele si attribuisce.
E poi ci sono tante altre donne più defilate.
Sono nascoste nelle interminabili genealogie.
E solo raramente fanno capolino.
Per ricordare che ci sono anche loro.
Anzi perché ci sono loro, Abramo genera Isacco, Isacco genera Giacobbe, e così via.
E quando appaiono lo fanno per ricordare che dentro il tranquillo scorrere delle generazioni umane è Dio ad essere presente e a condurre la storia.
Sono discretamente nascoste come anche Dio sa nascondersi.
Lo dice una grande donna del tempo della Chiesa: «Che spettacolo meraviglioso vedere colui il quale può riempire mille mondi della sua grandezza, rinchiudersi in uno spazio minuscolo della mia anima!». E poi precisare: «Allo stesso modo ha voluto rannicchiarsi nel grembo della sua santissima Madre». (Teresa di Gesù, Cammino della Perfezione ed. Escorial, 48,3).

Di seguito, la locandina della mostra:

le donne nella bib