Si è trattato del suggello di una storia d’amore e alleanza, anzi di tre storie intrecciate a chissà quante altre, a partire da quelle delle rispettive famiglie; suggello in cui la Parola viva che ha chiamato questi tre fratelli è risuonata nella Parola evangelica ricevuta provvidenzialmente dalla liturgia (Lc 14,25-33): «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami…», non solo: «Se uno non odia [così il testo greco] suo padre, la madre, la moglie… e perfino la propria vita…»; «Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me…»; «Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». Andrea, Piero e Alessandro hanno scelto di seguire, di obbedire a una Parola d’amore infinito, invincibile…, che non vuole qualcosa di loro, ma loro stessi, tutto, chiedendo di essere amata sopra ogni cosa. E che tale sia lo Spirito che li infiamma ci viene suggerito dalla frase che hanno posto sull’immaginetta della Professione: «L’anima che vuole che Dio le si consegni tutto deve consegnarsi tutta, senza lasciare nulla per sé» (San Giovanni della Croce). Se preparandosi a questo momento non sono mancati per loro «timore e tremore» (Sal 55[54],6), l’Amore oggi ha vinto aprendo, anche per coloro che hanno partecipato alla festa, un giorno di grande gioia, che vogliamo sia «per sempre»!
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Ricordiamo che sabato prossimo, 10 settembre, i nostri confratelli verranno ordinati diaconi nel Duomo di Brescia.