Anche a causa di opportunità politiche, per lungo tempo, si è steso un velo su quegli sconvolgimenti che coinvolsero una parte della cattolicissima Spagna, ma soprattutto la Chiesa di quelle diocesi: fra vescovi, sacerdoti diocesani, seminaristi, religiosi e suore di tanti Ordini monastici, subì la perdita di più di 7.300 membri. Tuttavia, anche Guadalajara venne travolta dalla guerra civile, iniziata in Spagna il 18 luglio 1936: la città, quattro giorni dopo, cadde in mano ai miliziani comunisti. Le monache Carmelitane Scalze dovettero abbandonare il loro monastero di San Giuseppe, che stava per essere incendiato: verso sera, in abiti civili e a gruppi di due, cercarono riparo.
Il 24 luglio, dato che c’erano già troppe monache nello stesso luogo (quattordici delle diciotto che componevano la comunità) e rischiavano di mettere in pericolo anche la padrona di casa, una di esse, la giovane suor Teresa di Gesù Bambino e di San Giovanni della Croce, si offrì di portare due consorelle in un luogo più sicuro: con lei uscirono, verso le quattro di pomeriggio, suor Maria del Pilar di San Francesco Borgia e suor Maria degli Angeli di San Giuseppe. Mentre camminavano, le tre monache passarono accanto a un camion di miliziani che stavano facendo uno spuntino. Furono riconosciute da una di essi, la quale incitò i suoi compagni a sparare su di loro: avevano i capelli troppo corti per essere scambiate per delle laiche. I miliziani scesero quindi dal camion e andarono a cercarle: erano già entrate in un portone, ma vennero obbligate a scendere in strada.
La prima a cadere fu suor Maria degli Angeli, che perse la vita quasi subito. Fu poi la volta di suor Maria del Pilar: morì dissanguata alcune ore dopo, nell’ospedale della Croce Rossa dove era stata trasportata, invocando da Dio il perdono per i suoi uccisori. Per ultima venne uccisa la più giovane, suor Teresa del Bambino Gesù. Dopo aver resistito a delle offerte disoneste ed essersi rifiutata d’inneggiare al comunismo, fu fucilata presso il cimitero, mentre gridava: «Viva Cristo Re!».
Il decreto sul martirio è stato promulgato il 22 marzo 1986. La cerimonia della beatificazione, presieduta da San Giovanni Paolo II, si è tenuta a Roma il 29 marzo 1987.