Il soggetto di questo incontro sono le comunità della Nostra Provincia. Dal punto di vista della vocazione e dell’identità, ognuno di noi è quello che è grazie a questo soggetto: la Nostra Provincia. Dio certo poteva chiamarci alla vita consacrata in altri Ordini o in altri frammenti di storia del Carmelo. In modo assolutamente contingente egli si è però servito di questa piccola storia per chiamarci a sé. Ognuno di noi sarebbe potuto nascere in una nazione diversa dall’Italia e di conseguenza avrebbe imparato un’altra lingua materna. Nascendo di fatto in questa nazione non è più facoltativo per lui imparare la lingua italiana. Allo stesso modo, appartenendo alla storia carmelitana, per ognuno di noi non è più facoltativo vivere ed essere testimone della ricchezza spirituale e carismatica di questa storia di santità”.
E come ha poi aggiunto P. Aldino, è motivo di continua gratitudine per noi scoprire che tale ricchezza spirituale del carisma carmelitano s’imperni esattamente su quanto stiamo celebrando in quest’anno giubilare: la Misericordia di Dio. Basti pensare al motto della nostra Madre fondatrice S. Teresa, aggiunto nel ritratto di fra Giovanni della Miseria: “Canterò le misericordie del Signore in eterno”, o alla contemplazione del nostro Padre Giovanni della Croce degli “occhi misericordiosi” dello Sposo (Cantico Spirituale B, 32,4) che è Cristo, “mano misericordiosa” del Padre (Fiamma B 2,16), o, infine, all’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di S. Teresa di Gesù Bambino.
E proprio la piccola Teresa è stata la protagonista della preparazione spirituale dei padri per disporsi a ricevere l’indulgenza giubilare, grazie alla visita, con meditazioni guidate da p. Gianni Bracchi, della mostra allestita nel santuario di Tombetta e aperta a tutti: “In principio era la Misericordia”. In questa esposizione, curata dal noviziato di Trento e dal suo padre maestro, tramite quadri e testi originali è illustrata la misericordia di Dio nella vita di Teresina. E’ anche consultabile on-line su questo sito, e ne è stato da poco pubblicato un libro-catalogo.
Dopo la visita di questa mostra e l’attraversamento della Porta Santa presente in Basilica, i nostri padri hanno ricevuto ed effuso la misericordia divina appena contemplata nella reciproca confessione e nella comune concelebrazione.
Il raduno si è concluso con un festoso pranzo offerto dalla comunità dei frati di Tombetta e dai volontari della parrocchia, cui va il merito di aver servito – certo opera di misericordia anche questa! – i numerosi partecipanti: una settantina (quasi i due terzi della Provincia) fra padri e frati studenti, giunti per l’occasione da ogni convento della Provincia: da Roma a Bruxelles, dal più giovane novizio di 22 anni, fra Francesco, al venerando P. Corrado, di 97 anni. Tutti riuniti quasi ad illustrare le ultime parole dell’omelia del P. Provinciale: “se davvero cresciamo nella confidenza dello volto misericordioso di Dio, il meno che possa accadere è di riscoprirci ancor più profondamente fratelli. Papa Francesco nel paragrafo n. 87 della Evangelii gaudium parla di una «mistica del vivere insieme […] L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza»”.
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