di F. Iacopo Iadarola ocd
6° tappa: Tiberiade-Gerico
Gerico
Saliti sull’autobus per Gerico ci addormentiamo tutti subito, tanta è la stanchezza accumulata. Mi risveglia lo sbattere, sul mio ginocchio, di un mitra di una giovane valchiria dell’esercito israeliano che sta passando fra i sedili: siamo circondati da soldati! Ma non abbiamo fatto niente, neanche rubato la frutta stavolta! No, non c’entriamo niente per fortuna, è soltanto un’allegra comitiva di soldati e soldatesse, evidentemente dello stesso squadrone, che sta cercando posto sui sedili, per tornare alla loro base dopo qualche giorno di permesso. Intanto l’autobus s’immette in autostrada e corre veloce nella depressione giordanica, giù giù verso il sud: il panorama a ovest si fa sempre più desertico, lunare, mentre a est un po’ di verde sopravvive solo lungo la striscia del fiume.
Chiedo a uno dei soldati quanto manca alla fermata per Gerico: mi guarda un po’ stranito, come se gli avessi chiesto quanto manca per Parigi. Mi dice che non lo sa, non c’è mai stato. Che strano...possibile? Mi dico. La soldatessa al suo fianco, sempre col mitra in grembo, è tutta presa da un videogiochino sul suo smartphone lilla...sicuramente a Gerico non c’è mai stata neanche lei.