In particolare attraverso il tema biblico del "giardino" e della "sponsalità", l'accento carmelitano traccia un percorso dalla creazione nell'Eden fino alle nozze dell'Agnello, rappresentate nell'abside come incoronazione di Maria e della Chiesa da parte dello Sposo, il Signore Gesù nella gloria. I santi sono rappresentati nella Gerusalemme celeste come affacciati a dei balconi, richiamando le dimore del Castello Interiore. Ma poiché la spiritualità carmelitana non vive di una sponsalità romantica, nella parete di fondo due magnifiche scene rappresentano l'amore come servizio. Da una parte la lavanda dei piedi, dove lo Sposo serve la Chiesa sposa rappresentata da Pietro. Dall'altra l'unzione di Betania, dove l'amore di Maria anticipa l'offerta dello Sposo, versando il profumo prezioso sul suo corpo.

Quanti gesti artistici abbiamo visto in questa settimana, fatti di una visione piena di un equilibrio asimmetrico che rende l'opera di un particolare dinamismo moderno, pur riproponendo i temi della grande tradizione cristiana.

Abbiamo visto una comunità di artisti, che si raduna la mattina attorno all'altare per l'Eucarestia, dove padre Marko ha dettato ogni giorno una riflessione sulla purificazione. Quasi commovente la preghiera finale fatta in mezzo alla chiesa, ancora piena di secchi e di pietre, subito dopo la doccia e appena prima dei saluti perché tra poco bisogna essere in aeroporto... e l'applauso spontaneo fatto dagli amici venuti ad aiutarci a pulire la chiesa esprimeva tutto lo stupore e la gratitudine che stavamo vivendo. Dopo sei giorni di lavoro noi abbiamo avuto il settimo giorno per riposarci contemplando l'opera compiuta, loro, gli artisti, sono partiti quasi subito, avendo solo il tempo di fermarsi qualche istante a contemplare l'opera compiuta.

Questa settimana non solo rimarrà nella memoria per il risultato visibile sulle pareti, ma anche per ciò che ha lasciato inciso nell'anima.