Lungo l’Anno della Misericordia, P. Massimo ha pensato di inserire nel corpo dei tre nuovi mobili liturgici in legno da lui realizzati (la sede del presidente dell’atto liturgico, l’ambone per la proclamazione della Parola, il leggio del cantore), alcune parti di legno intarsiato che facevano parte di un vecchio confessionale dismesso da tempo dopo che era stato parzialmente rovinato da un incendio.

In questo modo la Parola, prima di essere proclamata, trova il suo luogo visibile di custodia per manifestare il mirabile mistero di un Dio che ama, chiama e attende i suoi figli attraverso un atto di paterna misericordia.

Dopo aver disposto l’ambone e i leggii, la comunità si è riunita in chiesa per il rito di benedizione.

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