Con un’opportuna decisione gli scrittori cattolici della Spagna desiderano rimettersi alla fede di costei. Scrittori per i quali ben conviene che la loro nobilissima arte tenda sempre più alla salvezza e al beneficio degli uomini, specialmente in questi tempi in cui un profluvio ignobile di libri e giornali s’impone a rovina delle anime. 

Così tutti i padri porporati della nazione spagnola, gli arcivescovi, i vescovi, e anche i ministri degli affari interni e di giustizia, tutti i moderatori e rettori e i professori delle accademie pontificie, delle università civili e degli atenei, i presidi dei collegi e delle società, dei circoli e delle associazioni letterarie, e moltissimi celebri scrittori spagnoli, considerando il quarto secolo trascorso dalla riforma religiosa teresiana, ci chiesero di costituire patrona degli scrittori cattolici di Spagna questa illustre vergine a Dio devota.

Noi dunque, affinché questi ultimi, su cui ricade il gran peso dei libri e dei giornali che sono pubblicati, abbiano e ottengano in una così grande missione colei a cui sono rivolti e dalla cui protezione sono custoditi, volentieri vogliamo accondiscendere a queste preghiere. Stando così le cose, noi, su consulto della Sacra Congregazione dei Riti, con scienza certa e maturata deliberazione nostra, con pienezza di potestà apostolica, in virtù di questa Lettera, in perpetuo, costituiamo e dichiariamo Santa Teresa di Gesù, Vergine, patrona principale presso Dio degli scrittori cattolici spagnoli, con annessi tutti gli onori e privilegi liturgici che competono di rito ai patroni principali delle associazioni e degli ordini. Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Tutto ciò abbiamo deciso e stabilito, dichiarando che la presente Lettera permanga sempre ferma, valida ed efficace; che sortisca e ottenga i suoi pieni ed integri effetti; che sia suffragata pienamente ora e in futuro da coloro ai quali questi effetti competono o potranno competere: così è da giudicarsi e decidersi di rito; che da questo momento diventa inefficace e senza valore qualsiasi atto che risulti annullare queste disposizioni, da parte di chicchessia, sia consapevolmente sia inconsapevolmente, e quale che ne sia l’autorità.

Dato a Roma, presso S. Pietro, con l’anello del Pescatore, il giorno XVIII del mese di Settembre, nell’anno 1965, terzo del Nostro Pontificato.

H. I. Card. Cicognani
Affari pubblici della Chiesa