Guarda, un raggio, vittorioso, penetra le nubi,
con amicizia guarda giù una luminosa piccola stella
quale occhio di Padre benevolo e mite.
E così raccolgo tutto quanto ci angoscia,
lo sollevo e lo depongo nelle tue mani fedeli:
Prendilo, San Giuseppe, pensaci!
Forti tormente rintronano nel paese.
Querce nel cuore della terra affondanti le radici
e superbe innalzanti al cielo la chioma,
giacciono ora svelte e schiantate,
terrore di devastazione intorno,
non squassa la tempesta anche la fortezza della fede?
Si spezzeranno le loro sante colonne?
Il nostro braccio è debole, chi le sosterrà?
Supplici innalziamo a Te le mani:
Tu, come Abramo, Padre della fede,
forte nella semplicità del bimbo,
miracolosamente potente per forza d’ubbidienza e senso puro:
protezione del santo tempio del nuovo Patto.
Proteggilo, San Giuseppe, pensaci!
Quando dobbiamo camminare fuori dalla patria
e di casa in casa alloggio cercare,
precedici allora tu, guida fedele, Tu compagno di cammino della Vergine purissima,
Tu premuroso Padre fedele del Figlio di Dio,
Betlemme e Nazareth, lo stesso Egitto ci sarà patria se tu sei con noi.
Dove tu sei, qui c'è la benedizione del cielo.
Come bimbi seguiamo i tuoi passi, stringiamo le tue mani con piena fiducia:
Sii tu la nostra patria. San Giuseppe, pensaci!

(da E. Stein, Nel Castello dell'anima, Edizioni OCD, Roma 2020, pp. 403-404)