A seguire, la narrazione storica dell’origine della presenza carmelitana in laguna: il primo insediamento dei frati scalzi intorno alla metà XVII secolo, la successiva costruzione della chiesa di Santa Maria di Nazareth, capolavoro indiscusso del barocco veneziano, con annesso il brolo (giardino cinto da mura), dove, dall’inizio del Settecento ad oggi, con mani laboriose e pazienti, i frati coltivano la Melissa Moldavica, distillando il pregiato olio essenziale, ingrediente principe di quell’Acqua di Melissa di cui tante vite hanno beneficiato nei secoli.

Proprietà e modi d’uso

La seconda parte del libro è dedicata alle proprietà curative e ai numerosi usi naturopatici dell’Acqua di Melissa. Essa è capace di svolgere un’azione antibatterica, mirata su batteri di ceppi diversi, in virtù del suo contenuto di citrali, geraniolo, eugenolo, linalolo; un’azione antiossidante, grazie alle alte quantità di flavonoidi e, in particolar modo, di quercitina; un’azione antinfiammatoria, per il suo concentrato di acido rosmarinico; un’azione antifungina, digerente e distensiva. Un tempo utilizzata come panacea per tutti i mali, l’Acqua di Melissa, secondo i più recenti studi scientifici, è un valido rimedio per curare insonnie di origine nervosa, cefalee tensive, stati di ansia e agitazione, disturbi dell’apparato digerente, in particolar modo laddove lo stress e il nervosismo si riversino sul tratto gastro-intestinale, causando spasmi e difficoltà digestive, ma può essere utilizzata anche per trattare casi di ipertiroidismo, poiché l’acido rosmarinico in essa contenuto produce un’inibizione dell’ormone tiroideo TSH. L’Acqua di Melissa, la cui specificità risiede nella sapiente combinazione dei preziosi oli essenziali ad uso alimentare disciolti in alcool (Melissa Moldavica o.e., Cedro o.e., Garofano o.e. e Cannella o.e.), può a buon diritto entrare nelle pratiche curative non convenzionali, quali la fitoterapia, la floriterapia, l’aromaterapia e l’alimentazione naturale.

Dall’olio essenziale di Melissa Moldavica

4mieliIl penultimo capitoletto del libro ci illustra i prodotti oggi in commercio a base di olio essenziale di Melissa Moldavica: l’Acqua di Melissa nel flacone classico da 50 ml; l’Acqua di Melissa, soluzione più concentrata, nel flacone con contagocce da 30 ml.; la crema; il gel per il corpo; le salviettine, utili per combattere nausee, chinetosi, capogiri, momenti di malessere e di tensione emotiva; il sapone, prodotto artigianalmente mediante l’antico metodo dell’impasto a freddo, avente proprietà eudermiche, emollienti, idratanti, purificanti. Da non dimenticare, infine, la “Delizia alla Melissa”, appetitoso nome usato per designare una prelibatezza a base di miele di tiglio, arricchito con olio essenziale di melissa, dove il piacere del palato sposa il beneficio della natura. Intensa, profumata e dall’amabile retrogusto balsamico, la “Delizia alla Melissa” viene consigliata nei momenti di nervosismo, stress e stanchezza, è utile per dolcificare una tisana serale, favorendo un sonno sereno e ristoratore, per sfiammare la gola arrossata e placare la tosse stizzosa, o per tranquillizzare bimbi iperattivi e mamme ansiose.
A conclusione del libro, direttamente dalla sapienza dei conventi carmelitani, ecco una lista di idee per il benessere e di ricette culinarie a base di Acqua di Melissa: dal pediluvio defaticante all’unguento contro crampi e meteorismo, dalla corroborante e speziata tisana digestiva al rinfrescante lassì per i caldi giorni d’estate.

Lo “Spirito” che si fa “Acqua”

Ricco di interesse il capitoletto “Dagli archivi del convento: lo Spirito che si fa Acqua” racconta una cosa curiosa e poco nota: l’origine del nome “Acqua di Melissa”. Il termine utilizzato dai frati all’inizio del Settecento per designare il loro elisir dalle mille virtù doveva essere “Spirito di Melissa”, trattandosi di una soluzione alcolica, nella quale venivano disciolti vari oli essenziali, di cui il più importante e abbondante era quello di Melissa Moldavica. L’acqua derivante dalla distillazione dell’olio essenziale, ossia l’idrolato di melissa, veniva regalata dai frati alle povere donne di Calle Priuli dei Cavalletti, adiacente al convento, che non potevano permettersi di acquistare il più pregiato “Spirito di Melissa”. Presso il popolo cominciò ben presto a diffondersi il termine “Acqua Melissa” per indicare sia il prodotto confezionato dai frati, sia l’acqua di distillazione offerta alle donne meno abbienti. Il successivo passaggio da “Acqua Melissa” ad “Acqua di Melissa” venne da sé, per maggior scorrevolezza grammaticale della nostra lingua. Tre nomi, tre secoli di storia, una ricetta naturale che da allora giunge fino a noi, portando con sé il profumo di mille volti e di mille ricordi.

Per nutrire il corpo e la mente

Le cure con il secolare rimedio dell’Acqua di Melissa si presenta come un volumetto delizioso e avvincente, da leggere tutto d’un fiato, consigliare, diffondere e, perché no, anche da regalare a Natale, accompagnandolo con una boccetta di Acqua di Melissa dei frati carmelitani scalzi: un piccolo dono a chi vogliamo bene per nutrire il corpo e un pochino anche la mente, perché, come scrisse George Bernard Shaw, parafrasando il sapiente detto latino, “il corpo sano è il prodotto di una mente sana”.

Francesca Bianchi