di una volontaria
So che dovrei iniziare questa descrizione del mercatino del libro usato dicendo che si svolge presso il convento dei Frati Carmelitani di Treviso, che è gestito dal Movimento Ecclesiale Carmelitano, da alcuni frati e da decine di giovani volontari che si mettono a disposizione per dare quest’opportunità sia alle famiglie più bisognose - che, soprattutto in questo periodo di crisi, hanno bisogno di risparmiare dei soldi - sia ai ragazzi che vendono i loro libri guadagnandoci qualcosa; e che va a favore anche di alcune missioni carmelitane, per esempio in Romania.
Tuttavia non è del lato prettamente economico di cui volevo parlare, ma di quello umano. Ogni anno decine di ragazzi dai 14 ai 20 anni si rendono disponibili a passare ogni pomeriggio (o quasi, secondo gli impegni di ciascuno) di tutto il mese di settembre all’interno del convento dei Carmelitani per gestire il mercatino, aiutati dai responsabili, alcuni dei quali fanno parte del MEC. Ma perché impegnarsi tanto? Qual è il vero motivo che spinge questi giovani a trascorrere in modo “alternativo” i loro ultimi giorni di vacanza e i primi del nuovo anno scolastico? Spesso mi è capitato di sentirlo dire proprio da loro rispondendo ai clienti più curiosi, e la risposta è sempre la stessa: la felicità. Questi ragazzi insomma sono felici di passare le ore a schedare libri, ad attaccare i bollini sulla copertina, a fare ricevute, a sistemare i tomi sugli scaffali, a risistemarli perché si erano confusi (storia della filosofia va in storia o in filosofia??), ad aiutare i ragazzi più giovani a risolvere questi tranelli, e infine a ricercare il libro esatto con il codice corrispondente a quello nella lista, durante la vendita. Tutte le fatiche sono ben ricompensate dai sorrisi gratuiti e dai “grazie” della gente, che passa anche alcune ore a stare in coda, sia per vendere che per comprare i libri. Un’altra ragione per cui i responsabili non riescono a liberarsi di noi volontari è perché al mercatino abbiamo trovato una buona compagnia: si conoscono sempre persone nuove, che magari l’anno precedente erano state dei clienti e quest’anno sono dei volontari! Così si creano delle amicizie nel Signore che nascono con il sostenersi nella fatica e con l’aiutarsi e che poi si consolidano con il divertirsi insieme nei momenti di pausa, ma che non finiscono con la fine del mercatino: per fortuna continuano anche fuori dal Carmelo!
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