In questo mese di luglio [celebriamo] il ricordo della beata Vergine Maria del Monte Carmelo, tanto cara alla pietà del popolo cristiano in tutto il mondo, e legata in modo speciale alla vita della grande famiglia religiosa carmelitana. […].

Una particolare grazia della Madonna verso i carmelitani, ricordata da una veneranda tradizione legata a san Simone Stock, si è irradiata nel popolo cristiano con tanti frutti spirituali. È lo scapolare del Carmine, mezzo di affiliazione all’Ordine del Carmelo per parteciparne i benefici spirituali, e veicolo di tenera e filiale devozione mariana (cfr. Pii XII “Nemini Profecto Latet”).

Mediante lo scapolare i devoti della Madonna del Carmine esprimono la volontà di plasmare la loro esistenza sugli esempi di Maria - la madre, la patrona, la sorella, la vergine purissima - accogliendo con cuore purificato la Parola di Dio e dedicandosi al servizio zelante dei fratelli.
Invito ora tutti i devoti della Vergine santa a rivolgerle una fervida preghiera, affinché ella, con la sua intercessione, ottenga a ciascuno di proseguire sicuro nel cammino della vita e di “giungere felicemente alla santa montagna, Gesù Cristo, nostro Signore” (cfr. “Collecta Missae in hon. B.M.V. Carm.”, die 16 iul.).

(Angelus, n. 1-2, 24 luglio 1988)

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Qui [nella parrocchia di Mostacciano] vorrei anche farvi una confidenza personale. Mi trovo nella parrocchia dedicata alla Vergine del Carmelo. Devo dirvi che nella mia età giovanile, quando ero come voi, ella mi ha aiutato: non potrei dire in che misura, ma penso in una misura immensa. Mi ha aiutato a trovare la grazia propria della mia età, della mia vocazione. Approfittando della visita nella parrocchia dedicata a lei, alla Vergine del Monte Carmelo, voglio dire questo, voglio testimoniare questo, perché questa testimonianza sia anche proficua, utile per ciascuno di voi giovani. E un aspetto molto particolare delle ricchezze spirituali della Vergine, della Madre di Cristo, perché la sua missione carmelitana, quella che prende inizio dal Monte Carmelo, in Terra Santa, è legata ad una veste. Questa veste si chiama Sacro Scapolare. Io devo tanto negli anni giovanili a questo suo scapolare carmelitano. Che la madre sia sempre sollecita, si preoccupi dei vestiti dei suoi figli, che siano ben vestiti, è una cosa bella.

Quando mancano questi vestiti, quando i giovani sono più energici dei loro vestiti, quando prorompono in una energia superiore a quella che i loro vestiti possono sopportare, la madre cerca di riparare i vestiti dei suoi ragazzi. Forse anche i figli hanno bisogno di più di un vestito stupendo.

Ecco, la Vergine del Carmelo, Madre del Sacro Scapolare, ci parla di questa cura materna, di questa sua preoccupazione nel vestirci. Vestirci nel senso spirituale; vestirci con la grazia di Dio, e aiutarci a portare sempre questa veste bianca.

(Discorso durante la visita alla parrocchia di Mostacciano (Roma), 15 gennaio 1989)

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[La mia devozione mariana] … è legata alla tradizione dello Scapolare carmelitano, particolarmente eloquente e ricca di simbolismo, che conobbi sin dalla mia giovinezza per il tramite del convento dei Carmelitani sopra la collina, nella mia città natale.

(Varcare la soglia della speranza, 1994)

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gpIINaturalmente, parlando delle origini della mia vocazione sacerdotale, non posso dimenticare il filo mariano. La venerazione alla Madre di Dio nella sua forma tradizionale mi viene dalla famiglia e dalla parrocchia di Wadowice. Ricordo, nella chiesa parrocchiale, una cappella laterale dedicata alla Madre del Perpetuo Soccorso, dove di mattina, prima dell'inizio delle lezioni, si recavano gli studenti del ginnasio. Anche a lezioni concluse, nelle ore pomeridiane, vi andavano molti studenti per pregare la Vergine.

Inoltre, a Wadowice, c'era sulla collina un monastero carmelitano, la cui fondazione risaliva ai tempi di San Raffaele Kalinowski. Gli abitanti di Wadowice lo frequentavano in gran numero, e ciò non mancava di riflettersi in una diffusa devozione per lo scapolare della Madonna del Carmine. Anch'io lo ricevetti, credo all'età di dieci anni, e lo porto tuttora. Si andava dai Carmelitani anche per confessarsi. Fu così che, tanto nella chiesa parrocchiale quanto in quella del Carmelo, si formò la mia devozione mariana durante gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza fino al conseguimento della maturità classica.

 (Dono e mistero. Nel 50 del mio sacerdozio, 1996)

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L'Ordine del Carmelo, nei suoi due rami, antico e riformato, intende esprimere il proprio amore filiale verso la sua Patrona, dedicando l'anno 2001 a Lei, invocata quale Fiore del Carmelo, Madre e Guida nel cammino della santità. Al riguardo, non posso non sottolineare una felice coincidenza: la celebrazione di quest'anno mariano per tutto il Carmelo avviene, secondo quanto tramanda una venerabile tradizione dell'Ordine stesso, nel 750° anniversario della consegna dello Scapolare. […].Questo ricco patrimonio mariano del Carmelo è divenuto, nel tempo, attraverso la diffusione della devozione del Santo Scapolare, un tesoro per tutta la Chiesa. Per la sua semplicità, per il suo valore antropologico e per il rapporto con il ruolo di Maria nei confronti della Chiesa e dell'umanità, questa devozione è stata profondamente e ampiamente recepita dal popolo di Dio, tanto da trovare espressione nella memoria del 16 luglio, presente nel Calendario liturgico della Chiesa universale.
Nel segno dello Scapolare si evidenza una sintesi efficace di spiritualità mariana, che alimenta la devozione dei credenti, rendendoli sensibili alla presenza amorosa della Vergine Madre nella loro vita. Lo Scapolare è essenzialmente un «abito». Chi lo riceve viene aggregato o associato in un grado più o meno intimo all'Ordine del Carmelo, dedicato al servizio della Madonna per il bene di tutta la Chiesa (cfr. Formula dell'imposizione dello Scapolare, nel "Rito della Benedizione e imposizione dello Scapolare", approvato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 5/1/1996). Chi riveste lo Scapolare viene quindi introdotto nella terra del Carmelo, perché "ne mangi i frutti e i prodotti" (cfr. Ger 2,7), e sperimenta la presenza dolce e materna di Maria, nell'impegno quotidiano di rivestirsi interiormente di Gesù Cristo e di manifestarlo vivente in sé per il bene della Chiesa e di tutta l'umanità (cfr Formula dell'imposizione dello Scapolare, cit.).
Due, quindi, sono le verità evocate nel segno dello Scapolare: da una parte, la protezione continua della Vergine Santissima, non solo lungo il cammino della vita, ma anche nel momento del transito verso la pienezza della gloria eterna; dall'altra, la consapevolezza che la devozione verso di Lei non può limitarsi a preghiere ed ossequi in suo onore in alcune circostanze, ma deve costituire un «abito», cioè un indirizzo permanente della propria condotta cristiana, intessuta di preghiera e di vita interiore, mediante la frequente pratica dei Sacramenti ed il concreto esercizio delle opere di misericordia spirituale e corporale. In questo modo lo Scapolare diventa segno di «alleanza» e di comunione reciproca tra Maria e i fedeli: esso infatti traduce in maniera concreta la consegna che Gesù, sulla croce, fece a Giovanni, e in lui a tutti noi, della Madre sua, e l'affidamento dell'apostolo prediletto e di noi a Lei, costituita nostra Madre spirituale.

Di questa spiritualità mariana, che plasma interiormente le persone e le configura a Cristo, primogenito fra molti fratelli, sono uno splendido esempio le testimonianze di santità e di sapienza di tanti Santi e Sante del Carmelo, tutti cresciuti all'ombra e sotto la tutela della Madre. Anch'io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del Carmine!

(Messaggio all’Ordine del Carmelo, 25 marzo 2001)

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Oggi ricorre, nella liturgia, la Memoria della Beata Vergine del Monte Carmelo. Questa memoria è particolarmente cara a tutti i devoti della Madonna del Carmine. Pure io, fin dalla mia giovinezza, porto al mio collo lo Scapolare della Vergine e mi rifugio con fiducia sotto il mantello della Beata Vergine Maria, Madre di Gesù. Auguro che lo Scapolare sia per tutti, particolarmente per i suoi fedeli che lo portano, aiuto e difesa nei pericoli, sigillo della pace e segno della tutela di Maria.

 (Al termine dell’udienza generale, 16 luglio 2003)