Quello che vorrei sottolineare è la corrispondenza che si potrebbe ravvedere tra alcune poesie di Teresa e le figure di sua madre Zelia Guérin e di suo padre Luigi Martin.
Il versetto Aimer, c’est tout donner et se donner soi-même (Amare è dare tutto e donar se stessi) si trova nella Poesia 54, dal titolo Perché t’amo, Maria, nella strofa dove parla di come la Vergine Maria si occupa di noi cristiani con la tenerezza di una madre tanto da volerci donare tutto, cioè suo Figlio, e da donarsi per essere nostro soccorso come rifugio dei peccatori. Ci piace percepire nelle parole del versetto una corrispondenza con Zelia e la sua vocazione di madre, che per amare ed educare le sue figlie ha donato tutto nel suo lavoro e nella cura della famiglia, e quindi ha donato tutta se stessa.
Vivre d’amor (Viver d’amore) è il titolo e il ritornello della Poesia 17, che descrive l’amore sponsale tra Teresa e Gesù. D’ispirazione profondente biblica come molti dei testi di Teresa, la poesia lascia trasparire un affetto così forte per Gesù che conquista anche coloro che pensano all’amore tra un uomo e una donna nel matrimonio. Si intravede quindi una corrispondenza con l’amore sponsale tra Zelia e Luigi. Quest’amore sponsale comunicato dalla poesia è stato recentemente messo in musica in una versione pop dal cantante francese Grégoire ma con l’interpretazione canora di due cantanti attive in Francia, Natasha St-Pier, canadese cattolica, e Anggun, indonesiana di tradizione mussulmana. Nel video della canzone le due cantanti appaiono vestite come due spose, in bianco e con l’anello al dito, con una corona di fiori in testa, all’interno di un ambiente naturale o sotto le volte di un chiostro. Appare però anche una bambina vestita di bianco con alcuni fiori in testa che gioca cogliendo i fiori e offrendoli all’amato: è il simbolo della sposa bambina, immagine di santa Teresina di Gesù Bambino che deve rivivere il momento in cui la Chiesa come una sposa bambina nasce dall’amore di Cristo Sposo, per vivere solo del Suo amore (come nell’interpretazione teologica della santità di Teresa proposta da padre Antonio Maria Sicari, ocd). Alla fine le due cantanti concludono il canto circondate da fiori e rose come fossero piovute dal cielo, chiara evocazione della “pioggia di rose” di santa Teresina.
Nella Poesia 20 dal titolo Il mio Cielo quaggiù! si trova il versetto Ta Face est ma seule Patrie (Sola mia Patria è il tuo Volto) che insieme alle altre strofe della stessa poesia è stato usato per comporre il testo del canto di Sylvie Buisset. Certamente si può legare questa Poesia alla vicenda della malattia del padre di santa Teresina, quando questi durante le sue crisi si copriva il volto con un fazzoletto, come se si vergognasse a essere guardato così umiliato. Per Teresa ciò rinviava al volto sofferente di Cristo impresso nel velo della Veronica, mistero che il padre ha rivissuto negli ultimi anni della vita. Da quel momento sua figlia si firmerà Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo.
Sperando ormai prossima la canonizzazione dei coniugi Martin, abbiamo riletto alcune poesie della figlia, e nella loro versione musicale, alla luce del legame profondo che ella aveva con loro, dove naturale e soprannaturale si fondevano in una unità armoniosa e profonda. Buona lettura delle poesie! O ancor meglio buon ascolto! o anche, se andate su youtube, buona visione!