Nell'omelia, prendendo le mosse dalla parole provvidenzialmente offerte dalla liturgia della Domenica (Ez 2,2-5; Mc 6,1-6), Mons. Tremolada ha tracciato il compito profetico che aspetta i due novelli sacerdoti: celebrare la Parola in un mondo dominato dagli idoli, ai tempi di Ezechiele come ai nostri. "Fatto alzare in piedi", il "figlio dell'uomo" Ezechiele deve ricordare al popolo l'infinita dignità cui è chiamato da quel Dio che con lui ha voluto stringere alleanza. Un'alleanza nuziale, di un "amore forte" (Ct 8,6) che non si fermerà di fronte a nulla: l'incomprensione, il rifiuto, la croce: come avverrà al molto più che profeta Gesù, se pur misconosciuto in patria.
Per questa missione così appassionata sarà cruciale quindi non tanto il "dire", quanto il "sentire", facendo tesoro dello specifico nostro carisma carmelitano che, riassunto in una parola, è "esperienza di Dio". E' solo nell'intimità sentita e profonda con Lui, infatti, che si potranno trovare le forze per un annuncio realmente credente e credibile, perché innamorato. E' questo il segreto del fuoco che ha da sempre animato i profeti, a partire dal padre dei carmelitani Elia, e che così è cantato dal santo padre Giovanni della Croce, citato a conclusione dell'omelia:
O fiamma d’amor viva,
che soave ferisci
dell’alma mia nel più profondo centro!
Poiché non sei più schiva,
se vuoi, ormai finisci;
rompi la tela a questo dolce incontro.
Le date delle prime messe in parrocchia: di P. Marco Cauli domenica 15 luglio a Vigolo Vattaro (TN), chiesa di S. Giorgio, ora: 10.30; di P. Marco Sgroi domenica 22 luglio a S. Giovanni La Punta (CT), chiesa Madonna Delle Lacrime, ora: 19.
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