Tuttavia il biografo lo avrebbe convinto che era assolutamente necessario stenderla subito, per evitare che, come accaduto dopo la morte di Pio XII o di S. Giovanni Paolo II, in mancanza di una traccia di base e di una accurata e seria sintesi storico-teologica del pontificato, si procedesse a proiezioni indebite, più o meno distorte o ideologiche. Mentre il lavoro di Guerriero ha tutti i crismi del lavoro storico (l'autore è anche uno storico della Chiesa) e di una approfondita penetrazione teologica - tanto necessaria per la figura di un papa teologo quale Benedetto XVI - notevolmente facilitata dalla comune area di lavoro e di pensiero di cui Communio è solo un esempio. Ed il successo di questo approccio è dimostrato dal fatto che, nonostante la mole del lavoro, il libro uscito a settembre è già alla seconda ristampa e sarà tradotto in cinque lingue: "quest’ampia biografia del mio predecessore Benedetto XVI è benvenuta: offre una lettura complessiva della sua vita e dello sviluppo del suo pensiero, attendibile ed equilibrata" come riferisce Papa Francesco nella prefazione del volume.
Nel proseguire della presentazione, sollecitato dalle domande di P. Aldino, Elio Guerriero ha raccontato aneddoti interessantissimi della vita del Papa emerito, come ad esempio l'importanza che ebbe per lui giovanissimo studente di teologia l'allocuzione del card. Faulhaber che esortava i giovani seminaristi di allora a spendersi senza riserve al servizio del popolo di Dio, anche in sostituzione di tutti i sacerdoti che erano morti durante la guerra appena conclusa: qui sarebbe nata in lui, secondo Guerriero, quella vocazione al servizio costante e all'immolazione che avrebbe poi contraddistinto la vita di Ratzinger, nell'accettazione per nulla scontata, per un teologo accademico qual era, dell'ufficio di Vescovo, di Cardinale e poi di Pontefice. Avrebbe potuto starsene sui libri e nelle aule universitarie per tutta la vita, e invece ebbe il coraggio di entrare nell'agone tremendo della conduzione pastorale della Chiesa, perché comprese che lì Dio lo chiamava a servire Lui e l'umanità - di qui appunto il titolo della biografia.
Altro illuminante aneddoto è quello inerente al cardinale di Colonia Frings, il quale affidò al giovane Ratzinger, nel 1961, il compito di preparargli il testo di una conferenza sullo spirito del Concilio Vaticano II che stava per essere inaugurato. Quando questo testo giunse alle orecchie di Papa Giovanni XXIII, il card. Frings fu subito convocato dal Pontefice e si sentì ringraziare calorosamente, perché "gli era stato spiegato finalmente l'essenza di quello che il Concilio avrebbe dovuto essere"! Ma, leggendo la biografia, si scopre e si comprende appieno come questo fu solo il primo di una serie di determinanti contributi teologici che Ratzinger avrebbe dato alla storia della Chiesa, riguardanti il Catechismo della Chiesa Cattolica, il dialogo con l'ebraismo, le questioni sul Gesù storico, la missione dei movimenti nella Chiesa, l'universale vocazione alla santità e infine lo stesso ruolo del Pontefice - con le sue eroiche dimissioni da questo incarico, dettate dallo stesso spirito di dedizione e abnegazione con cui lo aveva accettato.