Monastero di Venezia

MONASTERO DEI SANTI GIUSEPPE E BONAVENTURA IN VENEZIA

Carmelo di Venezia

CANNAREGIO 3145 - 30121 VENEZIA

Orari dell'apertura della Chiesa
Durante la S. Messa

Orari delle S. Messe
Feriale alle ore 7.30
Festivo alle ore 9.30

Contatti
Tel. 041 717404
Fax 041 717404

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CENNI STORICI

Il monastero sorge nell'estrema periferia nord della città di Venezia, in un suggestivo e solitario lembo di terra abbracciato dalla laguna: silenzio e pace che favoriscono la vita contemplativa. È un antico convento francescano, che i Padri Minori Riformati costruirono nel 1623, dopo aver bonificato e liberato la zona dal canneto che la infestava. Vi rimasero fino alla soppressione napoleonica del 1810: il convento divenne una cereria e la bella chiesa annessa andò distrutta.

Il nostro Carmelo fu fondato nel 1876 dalla contessa Paolina Giustiniani, che in seguito divenne monaca carmelitana e prese il nome di M. Teresa Maria della Croce. Questa grande benefattrice discendente dall'antica famiglia veneziana che aveva dato alla Chiesa S. Lorenzo Giustiniani, primo Patriarca di Venezia. Il Carmelo sorse quindi sotto la protezione di questo grande Santo.

Ella, una volta acquistati i locali e l'ampio orto che li circondava, entrò nel Carmelo di Parma per essere formata secondo lo spirito teresiano. Con i successivi interventi protrattisi fino al 1914, l'edificio acquistò la forma classica del chiostro che racchiude all'interno un giardino chiuso quadrangolare. Al centro il Crocifisso e, a lato, il bellissimo pozzo costruito dai Padri che raccoglie l'acqua piovana.

La Chiesa è del 1889. All'interno le linee sono pure ed essenziali. Nelle due cappelle laterali notevoli sono le due tele firmate da Antonio Ermolao Paoletti, mentre il soffitto è decorato con un grande e pregevole affresco. La facciata, che dà sulla Fondamenta e si specchia nel Rio, è di stile neorinascimentale.

dalle Carmelitane Scalze di Venezia

foglia fiume

Pur nel dolore, nell’incredulità di questo momento, con gioia condividiamo con voi il dono che ci ha fatto Eliana in questi giorni: il dono della sua fede e dell’abbandono fiducioso in Gesù.
Questo mese di malattia è stato per me e per le sorelle una esperienza di cielo, di condivisione e di preparazione con lei alle nozze.
Il mattino del 19 febbraio, il medico comunicò ad Eliana che c’era un tumore. In risposta si mise a cantare, ad abbracciarmi, e a dirmi: “Margherita, che gioia! Auguro a te e alle sorelle di poter avere anche voi, come me, un tempo di preparazione prima di morire”.

a cura delle Carmelitane Scalze di Venezia

thumb rouault21G. Rouault, Volto SantoIl dono immenso che la nostra S. M. Teresa ci ha lasciato, e che costituisce il cuore vivo del Carmelo, è la ricerca costante e appassionata del Volto e della Persona di Cristo in tutto il Suo mistero. A tal fine Teresa ci educa fin dall’inizio al silenzio e alla solitudine, come spazio indispensabile all’anima per incontrare Cristo e rimanere con Lui.

Il silenzio, al Carmelo, è una Presenza piena di Dio in cui Egli si manifesta. Non è principalmente una mezzo ascetico, anche se agli inizi in parte deve esserlo. Veniamo infatti educate al silenzio di azione per mantenere viva la presenza di Dio. Ma soprattutto con l’esercizio dell’orazione teresiana acquistiamo il gusto di raccoglierci, lasciando cadere ogni distrazione e imparando a stare in silenzio alla presenza del Signore, che è  vivo e che ci attende. Ma crescendo l’anima nell’amore, il silenzio diventa un ambito infinito dove abitualmente l’anima contemplativa riposa e incontra Cristo nel Suo mistero di comunione con gli uomini. È così che essa diventa capace, per pura grazia, di accogliere e unirsi ai bisogni dei fratelli, che sono ormai parte vive del suo rapporto con Cristo. Nel silenzio ha imparato a rendersi totalmente aperta e disponibile all’Amore. Possiamo affermare che ciò che è l’aria per i polmoni, tale è il silenzio per l’anima innamorata. Per noi il silenzio è gioia, è pienezza di comunicazione e di Vita.

Potremmo dire che la gioia, caratteristica del Carmelo, nasce proprio qui: ha nel silenzio, abitato da Dio, le sue radici profonde e inalterabili.
Nel silenzio l’anima si apre al Mistero e poiché è nella fede che incontra Cristo, spesso avviene che il silenzio amoroso e vigilante dell’anima e il manifestarsi di Dio a lei, formino una cosa sola, quasi si identifichino nella pace.
È forse in questo senso che sr Elisabetta della Trinità poteva affermare: “Il silenzio è la tua lode”.