di P. Tarcisio Favaro ocd
Solo l’anno scorso abbiamo potuto sistemare definitivamente la sacrestia dandole una connotazione definitiva e fornendola di mobili adatti. Per abbellire e rendere più luminoso l’ambiente, abbiamo pensato di far dipingere il soffitto. Il tema dei riquadri, in continuazione tematica con i mosaici della chiesa, è il Cantico Spirituale di san Giovanni della Croce, commentato in alcune delle sue strofe.
I riquadri sono opera di Nada e Nora Stîngu. Due gemelle nate il 22 giugno 1984 a Reșița Romania. Laureate all’Università Nationale di Arte di Bucarest, con alle spalle diverse mostre nazionali. Abitano a Snagov, vicino al nostro convento.
Hanno già collaborato con noi nella pittura del coro del convento che a breve presenteremo.
Strofa 1
Dove ti nascondesti,
amato, e gemente mi lasciasti?
come il cervo fuggisti
avendomi ferito;
gridando t’inseguii: eri sparito.
La sposa, animata da un puro amore per lo sposo si mette in cammino. Il grigio della sua veste esprime sia l’agitazione interiore e la tristezza provocata dall’apparente assenza dello sposo, sia il cammino di purificazione che la attende. Il cervo indica la presenza discreta dello sposo che si nasconde - si mostra all’anima per farla umile e metterla alla prova. I sospiri della Sposa aquistano l’aspeto figurato di pastori-angeli, messaggeri delle preghiere della Sposa.
Strofa 4
O boschi e selve oscure,
piantate dalla mano dell’Amato!
O prato di verzure
e di fiori smaltato!
Ditemi se tra voi è gia passato.
Con il cuore rinfrancato, accennato dalla veste bianca e dal manto d’oro, la sposa avanza cercando il suo amore. La mano sovradimensionata rivela la presenza dello sposo in tutto il creato e insieme l’amore infinito col quale ha seminato ogni elemento naturale. L’arco formato con pascoli verdi e fiori variopinti simboleggia la vita eterna con angeli e santi.
Strofa 11
Svela la tua presenza,
e mi uccida il veder la tua bellezza;
guarda che sofferenza
d’amor, non si cura
se non con la presenza e la figura.
La sposa, addolorata dall’assenza dell’amato, lo prega di svelargli la sua presenza, anche al prezzo della morte. Il volto dello sposo si intravvede accennato nel contorno di una nuvola. Anche il cervo suggerisce la sua presenza.
Strofa 12
O fonte cristallina,
se in questi tuoi riflessi inargentati
formassi repentina
gli occhi desiderati
che mi porto all’interno abbozzati!
Come segno che in questa vita la fede ci comunica un Dio nascosto, la scena è descritta con una prospettiva distorta. Il volto dell’amato è nascosto - mostrato dallo scorrere trasparente dell’acqua. Lo sguardo della sposa incontra gli occhi dello sposo esprimendo così la trasformazione degli amanti in un unico essere.
Strofa 16
Catturate le volpi,
perché fiorita è ormai la nostra vigna;
e intanto noi, di rose,
un grappolo intrecciamo
e che nessuno al monte più scorgiamo!
Per poter gioire serenamente, la sposa invoca l’angelo a difesa della sua vigna in fiore, gioia interiore degli amanti; lo prega ancora di fermare le volpi aggressive e invidiose, simbolo del diavolo, che vogliono impedire il compiersi del loro amore. La corona di rose intrecciate significa le grazie che si scambiano gli amanti.
Strofa 21
Per le soavi lire
e canto di sirene, io vi scongiuro
desistete dall’ire,
e non sfiorate il muro,
perché la sposa dorma più al sicuro.
Lo Sposo accorda alla sposa la pace e il riposo attraverso il canto soave delle sirene. La sposa è mostrata nel suo riposo, libera da ogni sofferenza e amarezza, col corpo come sospeso, circondato dalle merlature di mura protettive. Lo sposo comanda che tutto taccia per non turbare il sonno della sposa.
Strofa 22
E’ entrata già la sposa
nell’ameno giardino sospirato,
e a suo piacer riposa,
il collo reclinato
sulle dolci braccia dell’Amato.
Gli angeli annunciano l’arrivo degli sposi. Lo stato di pienezza è suggerito dal volo degli sposi. Col collo appoggiato alle braccia dell’amato, la sposa si sente difesa da colui che è la sua forza.
Strofa 23
Del melo sotto i rami,
proprio là, tu con me fosti sposata;
io t’offrii la mia mano
e fosti risanata,
là dove tua madre fu violata.
La scena rappresenta la cerimonia del fidanzamento. L’albero proibito dell’Eden si è trasformato nel nuovo albero della vita. Sotto i rami del melo, con la mano tesa verso l’amato, la sposa è liberata dalla morte quella dovuta al peccato dei padri.
Strofa 24
Fiorito è il nostro letto,
da tane di leoni circondato,
di porpora coperto
di pace edificato,
di mille scudi d’oro coronato!
La sposa che si ritrova in uno stato di unione perfetta con lo sposo chiama questo legame letto fiorito. Gli sposi intrecciano insieme una corona di fiori, segno della consolazione e del conforto. La presenza vistosa dei leoni con scudi d’oro, descrive la sicurezza a cui la sposa è arrivata: unita con lo sposo è come un forte leone. Mentre la coperta di porpora simboleggia la carità e l’amore.
Strofa 28
L’anima mia ho impegnato
ed ogni mia ricchezza al suo servizio;
il gregge ho abbandonato,
né svolgo altro uffizio,
ché solo nell’amare è il mio esercizio.
Con un gesto di profonda riconoscenza, la sposa si da completamente allo sposo, stringendo al petto il simbolo dell’amore pieno. In secondo piano, il quieto gregge di pecore al pascolo, vuole significare il distacco e la rinuncia da ogni affetto e desiderio perché tutta abbandonata all’amato.
Strofa 34
La bianca colombella
all’arca con il ramo è ritornata,
e già la tortorella
il suo compagno amato
sulle verdi riviere ha ritrovato.
Come la bianca colomba mandata da Noè, dopo lunghe ricerche è ritornata con un ramoscello d’olivo, così la sposa dopo una lunga fatica si può riposare al petto del suo amore. In un abbraccio di totale fusione. I corpi degli sposi ricordano la forma delle tortorelle, simbolo della fedeltà coniugale, mentre il mantello con i colori dell’arcobaleno, ricorda la gioia del loro ritrovarsi.
Strofa 37
E poi alle più ripide
caverne di pietra saliremo,
che stanno ben nascoste,
e quando vi entreremo,
dei melograni il succo gusteremo.
La sposa entra nel mistero dello sposo, come in profonde caverne sui monti. L’amato comunica all’amata la conoscenza dei suoi misteri simboleggiati e nella gioia e nella dolcezza di bere il mosto di melograno. Gli angeli con le anfore in mano, confermano la pienezza di questo amore infinito.