"La professione dei consigli evangelici appare come un segno, il quale può e deve attirare efficacemente tutti i membri della Chiesa a compiere con slancio i doveri della vocazione cristiana. In modo speciale manifesta l'elevazione del regno di Dio sopra tutte le cose terrestri e le sue esigenze supreme; dimostra pure a tutti gli uomini la preminente grandezza della potenza di Cristo Re e la infinita potenza dello Spirito Santo, mirabilmente operante nella Chiesa" (Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, n° 44).
Di una vita che mostri cosa significhi la Regalità di Gesù Cristo c’è bisogno in questo tempo allo sbando. Una vita di una bellezza molto interiore, non del tutto sensibile, come la celebrazione che abbiamo vissuto oggi, vigilia di Cristo Re, accompagnando fra Iacopo di Maria bambina (Iadarola) all’altare della sua consacrazione per sempre nel Carmelo, nella chiesa di San Pietro in Oliveto a Brescia, al riparo dalla pioggia e dal vento… “Per sempre”, parola così fuori moda, e così provocatoria se unita poi a “morte” (fra Iacopo ha chiesto di «perseverare fino alla morte»!), o ad “amore” («perché forte come la morte è l’amore», ci ha fatto ascoltare nella prima lettura dal Cantico dei cantici 8,6), o ad altre disseminate nel rito della Professione solenne carmelitana. Parole che, come i raggi di una ruota, hanno il loro perno nella libertà di un sì all’Unico che può dare pienezza alla vita, al vero Re, allo Sposo divino ("La professione solenne è segno dell’unione indissolubile di Cristo con la Chiesa, sua sposa", come espone il rituale della professione religiosa). Il sì libero che oggi abbiamo sentito pronunciare da questo nostro fratello. Così regna il nostro Signore, solo così può essere l’amore. Ce l’ha ricordato padre Aldino, il provinciale veneto che ha presieduto la Santa Messa, augurando infine a fra Iacopo di fare come Gesù: di «servire da vicino» e di «regnare da lontano», rendendosi prossimo nel servizio come Lui, che ha lavato i piedi ai discepoli, ha guarito, ha risuscitato…, e diventando con Lui re d’amore sulla Croce. Grazie, fratello.
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come il regno dei morti è la passione:
le sue vampe sono vampe di fuoco,
una fiamma divina!
Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo.
Cantico dei cantici 8,6-7
Ricordiamo che fra Iacopo sarà ordinato diacono da Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Apicella, vescovo della diocesi suburbicaria di Velletri-Segni, il 14 dicembre 2019 alle ore 18:30, presso la parrocchia di San Giovanni Battista in Velletri (RM), in seno ai festeggiamenti del Giubileo del 25° anniversario di dedicazione della chiesa parrocchiale.
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