di Maria Giovanna Romanelli
(Gente Veneta n. 19, 13 maggio 2016 a pagina 19)
Il 20 maggio 2016 ricorre il primo anniversario dell’inaugurazione del Giardino Mistico dei Carmelitani Scalzi di Venezia. In questo anno di apertura hanno visitato il Giardino circa 2500 persone, che hanno avuto l’occasione di essere guidate in un percorso che mira a far scoprire il Carisma carmelitano. Giardino Mistico infatti non significa misterioso ma profondo, come i significati religiosi attribuiti alle aiuole dello stesso.
L’ordine dei Carmelitani, nato dopo la Terza Crociata, prende il nome dal primo gruppo costituitosi alle pendici del Monte Carmelo. “Karmel” (Carmelo) oltre ad essere il nome del monte significa “giardino” o “giardino di Dio”. Si capisce quindi che il complesso Chiesa – Convento – Giardino di Venezia sia stato pensato e costruito come un insieme unico e interconnesso. Da pochi mesi i Frati del convento hanno formato un gruppo di otto guide volontarie che sono disponibili, su prenotazione, a proporre un percorso che comprende, appunto, chiesa e giardino.
Paola, Andrea, Emanuele, Paolo, Alessandra, Silvia, Olimpia, Barbara, si sono formate per presentare un percorso di tipo artistico, con riferimenti alla tradizione carmelitana: il nuovo percorso collega le sette aiuole del giardino con le sette dimore del “Castello Interiore” di S. Teresa d’Avila. Nel testo della Santa si riportano sette giorni di vita e di amore verso Dio e il prossimo e a ogni aiuola è abbinata una di queste giornate. La prima aiuola, prato erboso, viene collegata alla settima dimora, la pienezza, poiché il numero Uno rappresenta la divinità prima della creazione che comprende ogni realtà e ogni idea. La seconda aiuola, l’orto dei semplici, dove sono piantate le erbe medicinali è collegata alla sesta dimora, la purificazione. L’aiuola dell’orto viene collegata alla collaborazione espressa nella quinta dimora. Il vigneto, rifacendosi al vangelo di Giovanni, dove Gesù stesso viene descritto come vera vite, è connesso con la quarta dimora, quella del dono. Il frutteto è legato alla generosità; l’oliveto è invece unito alla seconda dimora, quella dell’amicizia. Da ultima, l’aiuola del bosco è unita alla misericordia, presentata nella prima dimora.
Non solo la spiritualità ma anche la funzionalità del giardino sono rilevanti. La produzione di ortaggi e frutta è stata soddisfacente e ha garantito ai frati una disponibilità di verdure per tutti i mesi produttivi. La produzione di vino, arricchita dalle nuove vigne piantate l’anno scorso, è in avviamento. L’anno passato sono stati prodotti circa una cinquantina di kg di uva che hanno portato all’ottenimento di 35 litri di Malvasia. Quando le viti avranno completato la loro crescita a piante adulte, si prevede una grande produzione che potrebbe arrivare a 400/500 kg d’uva e di conseguenza circa 350/450 bottiglie di vino.
Per prenotare le visite guidate: tel 3487728430 o e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.