Sabato 17 ottobre alle 22 siamo partiti dalla Basilica di S. Teresa del Bambino Gesù, con un pullman di quarantacinque pellegrini di Verona, Brescia, Trento, accompagnati da p. Mihai, sacerdote carmelitano, per partecipare alla S. Messa celebrata dal Santo Padre Francesco in S. Pietro a Roma, con il Rito della Canonizzazione di quattro Beati: Vincenzo Grossi (sacerdote diocesano), Maria dell'Immacolata Concezione (Religiosa), Ludovico (Luigi) Martin e Maria Azelia (Zelia) Guérin (fedeli laici).
San Luigi e Santa Zelia sono i genitori della nostra Santa Teresa del Bambino Gesù a cui è dedicata la nostra Basilica in Tombetta, per noi significava partecipare ad una cerimonia di famiglia. Siamo arrivati alle 5, il parcheggio dei pullman era ancora chiuso, siamo stati accolti con caffè e cioccolatini portati in bicicletta da p. Giacomo Gubert, eravamo a Roma ma immediatamente la Chiesa ci abbracciava, dopo una notte di dormi veglia. In fretta abbiamo raggiunto Piazza S. Pietro, era tutto silenzio, l'attesa ci sembrava lunga, ma contavamo di prendere posto vicino per poter vedere e sentire e non perdere niente della Celebrazione.
Le tre tele dei Santi erano collocate in alto sulla facciata della Basilica, al centro la porta della Basilica coperta di velluto rosso con appeso il crocifisso. I coniugi Martin erano al centro ritratti insieme. La canonizzazione dei coniugi Martin è un segno dei tempi che ci deve interrogare profondamente perchè ha un valore epocale. La Chiesa infatti, guidata dallo Spirito, ha deciso - per la prima volta nella sua storia - di canonizzare insieme una coppia di sposi, durante la celebrazione della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che ha per tema la vocazione e missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, nella domenica dedicata alla Giornata Missionaria Mondiale. Ci è di grande incoraggiamento il constatare che veramente "da un SI' pronunciato con fede scaturiscono conseguenze che vanno ben oltre noi stessi e si espandono nel mondo. Guardando ai coniugi Martin e ai frutti visibili di santità del loro essere un cuore solo e un'anima sola, comprendiamo che la famiglia più bella, è quella che sa comunicare, partendo dalla testimonianza". (Lettera p. Generale per la canonizzazione di Luigi e Zelia Martin).
E' stato altrettanto bello conoscere persone nuove che partecipavano con fede, con intenzioni di preghiera per le nostre famiglie. Al termine della celebrazione p. Angelo Lanfranchi ci ha presentato la Suora di Valencia che disse alla famiglia miracolata: "questa volta pregate il papà e la mamma di Teresina".
Ho espresso questo desiderio, che ogni moglie e marito come Zelia dicano: "Luigi, ti seguo in spirito per tutta la giornata; mi dico: "In questo momento fa tal cosa". Che l'amicizia tra marito e moglie sia la gratitudine di tutta la vita a Dio Padre!