Il 13 settembre, a Gardigiano (TV), il gruppo Peralta, formato da 3 tecnici, 4 voci, una batteria, un basso, una chitarra, una tastiera, due lettori e un frate carmelitano (per le catechesi), ha eseguito il suo spettacolo intitolato “Non è per questo”. E' la terza replica di questo lavoro in cui, a partire da testi della letteratura e di canzoni di musica leggera, si parla del cuore dell'uomo e della sua ricerca della felicità.
“Non è per questo” è il titolo dello spettacolo che abbiamo proposto, spettacolo che è nato dalla speranza di toccare il cuore di almeno una persona, in particolare di un ragazzo, seduto tra il pubblico, ragazzo che forse attendeva una rivelazione per svegliare la sua anima addormentata dal torpore della quotidianità. Con questo intento ci siamo riuniti noi, amici e fratelli nella fede, mettendo a disposizione del Signore i talenti che Lui ci ha donato, perché potessimo essere strumento del suo passaggio: in questo caso non solo essere strumento, ma un'intera band! Con la nostra presenza sul palco abbiamo voluto essere testimonianza viva di come il Signore possa cambiare la vita alle persone, di come la felicità sia raggiungibile se la si cerca ponendosi d fronte alle domande giuste.
Questo spettacolo aveva proprio l'intento di scuotere i giovani e spingerli a porsi domande, senza accontentarsi delle risposte date loro dal mondo; giovani che hanno una fortissima spinta a cercare la felicità, che vivono la vita nel disperato desiderio di trovare qualcosa di vero che possa saziarli, che possa farli sentire riconosciuti.
Quante volte io stessa ho sentito questa forza e questa energia dentro di me senza sapere come indirizzarle, dove impiegarle, dove trovare un posto, una persona che vedesse la mia bellezza, che mi riconoscesse importante! E' una ricerca che spesso conduce a intraprendere strade che apparentemente rispondono a questo bisogno ma che portano il cuore a inaridirsi, a consumarsi del suo stesso desiderio, fino a spegnersi lentamente. Queste strade portano non a porsi domande bensì a consumare risposte.
La domanda che abbiamo posto noi è, dunque: “Perché fai ciò che fai? Perché dai importanza alle cose a cui dai importanza? È davvero solo per la momentanea e apparente soluzione ai tuoi problemi?”. La risposta costituisce il titolo del nostro spettacolo: “Non è per questo” (da una poesia di Rebora). La felicità, cioè, non dipende da queste cose, se sono fine a se stesse.
Le domande sulla felicità sono presenti in tutti i cuori vivi. Molti letterati e cantautori se le sono poste ma non tutti vi hanno trovato una risposta. Questo spettacolo vuol far percorrere al pubblico un percorso che parte dai cuori morti, che non vogliono ascoltare queste domande, arrivando ai cuori che cercano disperatamente risposte alla loro sete di felicità ma ripongono tutte le loro speranze e la loro vita in cose vane, passeggere e inconsistenti; per giungere, infine, a porsi il dubbio di “una qualche esistenza di Dio“ come afferma Platone, un Dio che è capace oggi di rispondere a questa sete di felicità, che considera ciascuno il figlio prediletto; è Lui la vera risposta alla sete di bellezza e amore che ognuno sente nel cuore. Questo Dio è incontrabile oggi, attraverso la Chiesa, e si prende concretamente cura di noi.
Questo spettacolo, attraverso catechesi, canzoni e letture tratte da brani di letteratura, di filosofia e del Vangelo, vuole porsi come provocazione, come spinta a mettersi di fronte alle domande fondamentali.
Noi siamo stati chiamati a far parte di questo gruppo e per noi è una gioia immensa poter essere Suo strumento per dare un messaggio così importante! Il Signore con il nostro piccolo „sì“ può fare cose così grandi! Se anche un solo cuore fosse stato toccato quella sera, il nostro spettacolo avrebbe avuto successo. Forse qualcuno è stato colpito dalla musica, forse altri dalla bellezza dei testi di letteratura: anche questo è già bello. Ma forse un giorno ripenseranno a queste cose che li hanno colpiti e si accorgeranno che, anche in questo caso, “Non è per questo”.