di P. Marco Sgroi ocd
Il quadro evangelico dell’Annunciazione (cfr. Lc 1,26-38) colpisce sempre. La grande Storia d’amore che Dio ha pazientemente costruito con il popolo dell’alleanza, per salvarlo da una disobbedienza, adesso si condensa, di schianto, nella piccola storia di una donna e nella sua obbedienza. I dodici patriarchi dell’Antico Testamento prefigurano i dodici apostoli del Nuovo Testamento.
Nei tredici versetti del testo evangelico esplode un segreto nascosto: il numero ‘perfetto’ che designa la scelta del Signore ha bisogno di un ulteriore soggetto. Per questo amo immaginare la Vergine Maria come quel ‘di più’ necessario per il compimento. Il pretesto di un capovolgimento. Non lo spartiacque dell’alleanza, ma l’innesto di una Storia nuova nel ceppo dell’antica storia. La sua disponibilità e la sua accoglienza sono il frutto di un amore vissuto nel silenzio. L’amore, infatti, presuppone sempre il silenzio: è lo spazio ameno e ubertoso dove a due amanti è concessa l’opportunità di scoprirsi e inabi-tarsi «È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore» (Lam 3,26).
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