Un Giubileo ad Alençon con il Santuario della coppia e della famiglia
di Paolo Stefani e Cristina Pavanello
Oggi a mezzanotte tra il 12 e il 13 luglio, ricorreva il 160° anniversario del matrimonio di Zelia e Luigi, i genitori di santa Teresa di Gesù Bambino, proclamati anch’essi santi insieme nel 2015, due santi coniugi e genitori. Si sposarono infatti a quell’ora secondo l’uso di coloro che allora volevano una cerimonia davvero avvolta nell’intimità e nella preghiera.
E ciò avvenne nel 1858 nella Basilica Notre-Dame di Alençon, dove ieri si è svolta la messa solenne presieduta dal Cardinal Piacenza per ricordare l’avvenimento e per proseguire il percorso giubilare che si è aperto il 7 e 8 luglio. Il vescovo di Séez, Jacques Habert, ha infatti indetto un Giubileo, che durerà fino al 13-14 luglio 2019, per offrire un’occasione di grazia nel Signore ai pellegrini che visiteranno ad Alençon il Santuario della casa familiare dei coniugi Martin nonché casa natale di santa Teresina. E ieri il Cardinal Piacenza ha trasmesso la felice notizia che papa Francesco ha concesso un’indulgenza plenaria per questo speciale anno giubilare.
Il cuore di questo Giubileo è il “nuovo” «Santuario della coppia e della famiglia» istituito dal vescovo Habert nel 2017. Si tratta però di un santuario “diffuso”, come è stato definito, perché coinvolge diversi luoghi significativi della cittadina dove la famiglia Martin ha vissuto fino alla morte di Zelia nel 1877. Il “cuore” del Santuario diffuso rimane però la Cappella sorta già nel 1925 accanto alla casa natale di Teresa in rue Saint-Blaise. All’epoca, le sorelle di Teresa pensarono di farne un luogo di pellegrinaggio per coloro volevano ripercorrere i passi della Santa che era stata appena canonizzata. Con il primo centenario della nascita di Teresa nel 1973 si aprì alla visita anche la casa natale, ma è con la beatificazione dei suoi genitori nel 2008 che si ripensò il luogo per ristabilire gli interni come erano originariamente nella casa della famiglia Martin e si risistemò la Cappella che, dopo la canonizzazione di Luigi e Zelia nel 2015, venne istituita come “Santuario per la coppia e la famiglia” insieme alla casa natale. Da alcuni anni intorno a questo Santuario è cominciata a nascere un’organizzazione nuova, diversa da prima, con un rettore, una comunità religiosa delle suore di santa Teresa di Gesù Bambino di Imola attive nell’incontro con i pellegrini insieme anche ad alcune coppie di sposi e famiglie che collaborano. Inoltre, a settembre del 2017, è cominciata la ristrutturazione di un altro edificio in città che diventerà nel 2019 la Casa del Pellegrino e il Centro spirituale “Luigi e Zelia”, con attività dedicate specialmente alla coppia e alla famiglia nei fine settimana o per una settimana intera.
Il Santuario diffuso comprende poi altri luoghi significativi, legati tra loro da un percorso ideale e spirituale proposto ai pellegrini che sono accompagnati per tutta la città in una passeggiata di un’ora circa durante la quale si possono visitare tutti i luoghi dove la famiglia Martin ha vissuto: l’orologeria di Luigi e prima casa familiare, il “Pavillon” di Luigi diventato poi una specie di casa di campagna della famiglia, la seconda casa familiare e casa natale di Teresa, il ponte dove Luigi e Zelia si sono incontrati, l’ospizio dove Zelia bussò per entrare nelle suore della San Vincenzo, il battistero nella chiesa di Montsort che è stata la prima Parrocchia dove i primi otto figli furono battezzati, e infine la Basilica Notre-Dame dove Luigi e Zelia si sono sposati e dove Teresa è stata battezzata. Altri luoghi sono invece fuori città, ad esempio a Semallé è stata ristrutturata la casa della nutrice di Teresa (che ha trascorso lì i primi 13 mesi) e a Saint-Denis-sur-Sarthon è stata rinnovata la chiesa dove Zelia è stata battezzata. E si sta cercando di ristrutturare altri luoghi.
Quindi il “Santuario della coppia e della famiglia” non è solo un posto, ma diversi. Tuttavia nella Casa familiare e natale di Teresa l’aria è quella intima della famiglia, si entra nelle stanze dove la quotidianità della famiglia Martin veniva vissuta in pienezza tra il lavoro di Zelia, gli impegni di Luigi, i giochi delle bambine. Si percepisce l’importanza di una vita familiare vissuta con Gesù al centro e si comprende cosa significhi Trinità: la coppia come immagine dell’Amore di Cristo con i figli e con gli altri. Ad Alençon si accoglie parlando della famiglia, si entra in una casa, si entra in cucina, si passa attraverso la camera da letto di una coppia, si entra nel salotto che faceva da ufficio e laboratorio dove Zelia ricamava, si immagina una mamma che da lì si occupava del ménage domestico e del proprio lavoro, e dove Luigi la sosteneva e l’aiutava nel disegnare per lei i ricami. Tutto ciò indica la santità nella famiglia.
Paolo Stefani e Cristina Pavanello, originari di Rovigo, rispettivamente 48 e 45 anni, dall’inizio del 2017 sono partiti a vivere ad Alençon sui passi della famiglia Martin, per imparare, lì sul posto dove hanno vissuto i santi Zelia, Luigi e la loro figlia Teresina, ad annunciare la vita cristiana e la santità che la coppia e la famiglia sono chiamate a vivere anche oggi in una vita ordinaria. Su Rivista di vita spirituale n. 2/2018 è stata pubblicata un’ampia intervista dal titolo: Vivere l’ordinario in maniera straordinaria. Sui passi della famiglia Martin.
Siti da visitare:
https://jubilelouiszelie160.com/
http://louiszeliemartin-alencon.fr/it/
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