di F. Iacopo Iadarola ocd

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Pochi giorni fa pubblicavamo un articolo sulla “firma carmelitana” di Papa Francesco. È entusiasmante constatare quanto spesso il Santo Padre nei suoi discorsi, con queste “firme”, s’involi in delle vere e proprie impennate mistiche, citando i nostri grandi santi carmelitani nei contesti più insospettati: il Messaggio ai cattolici cinesi e alla Chiesa universale, il Discorso al Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo e ora, da ultimo, il discorso di chiusura dell’importantissimo summit su La protezione dei minori nella Chiesa, appena conclusosi. Le parole del Papa, stavolta, nella parte finale del suo accorato intervento sul dramma dell’abuso dei minori nella Chiesa, hanno indirizzato l’attenzione verso l’insegnamento mistico di una insigne stella del Carmelo, gassata ad Auschwitz e patrona d’Europa:

di P. Fabio Roana ocd

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Ci è stato segnalato più volte in carmeloveneto.it come papa Francesco ricorra volentieri alle esperienze e alle parole dei santi del Carmelo. Proprio in questi giorni ne abbiamo avuto la riprova leggendo alcuni suoi discorsi. Proviamo però a osservare in che modo egli ci metta del suo.

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In data odierna i carmelitani ricordano uno degli eventi più importanti della vita della Santa Madre Teresa d'Avila: il suo matrimonio spirituale. E' una felice coincidenza che tale ricorrenza si sovrapponga alla Giornata mondiale dei poveri, e che proprio le parole di Teresa siano citate nel messaggio del Santo Padre Francesco per questa giornata: «La povertà è un bene che racchiude in sé tutti i beni del mondo; ci assicura un gran dominio, intendo dire che ci rende padroni di tutti i beni terreni, dal momento che ce li fa disprezzare» (Cammino di perfezione 2,5)

Cogliamo quest'occasione per segnalare ai nostri lettori la pubblicazione di Fioretti di Teresa di Gesù. Aneddoti, leggende, fatti e detti, edizioni OCDdel grande teresianista Tomas Alvarez, da cui emerge, fra i molteplici aspetti della variopinta personalità della santa, quanto fosse "grande amica della povertà" - come leggiamo nell'introduzione di P. Emilio Martínez González che riportiamo in calce. E che fosse grande amica della povertà lo comprendiamo bene leggendo la relazione che lei stessa scrisse dell'evento del suo matrimonio spirituale: evento originato, nell'ottava di S. Martino (santo patrono dei poveri!), da una rinuncia ben precisa impostale da S. Giovanni della Croce (il lettore curioso può leggere la breve e gustosa relazione qui).

Ma ecco qui di seguito l'introduzione alla recente pubblicazione.

di F. Iacopo Iadarola ocd

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Esattamante cinquant'anni fa S. Paolo VI, a conclusione dell'anno della fede indetto per celebrare il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo, nella bellissima udienza generale del 30 ottobre 1968 invitava il Popolo di Dio – come risposta alle "moderne crisi di fede" – non tanto a escogitare rimedi psicologici ed esegetici quanto a ricordare semplicemente che la fede è una grazia. "«Non tutti, dice S. Paolo, ascoltano il Vangelo» (Rom. 10, 16). E allora, che sarà di noi? Saremo noi fra i fortunati che avranno il dono della fede? Sì, rispondiamo; ma è dono che bisogna avere prezioso, bisogna custodirlo, bisogna goderlo, bisogna viverlo. E per intanto bisogna implorarlo con la preghiera, come l’uomo del Vangelo: «Sì, credo, o Signore, ma Tu aiuta la mia incredulità» (Marc. 9, 24). Vogliamo, Figli carissimi, pregare, ad esempio, così:

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Ricorre oggi il 21° anniversario del conferimento del titolo di Dottore della Chiesa a S. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (ed anche il 10° della beatificazione dei suoi genitori!). Riportiamo, come eccellente chiave interpretativa e visione sintetica del magistero teresiano-lexoviense, l'Udienza generale che Benedetto XVI dedicò alla nostra santa il 6 aprile 2011: