di Iacopo Iadarola
Ieri, nell’incontro coi giornalisti che si è tenuto in volo dallo Sri Lanka alle Filippine, Papa Francesco non ha mancato di ribadire il suo amore e la sua devozione per la nostra S. Teresina. Queste la affermazioni rilasciate nella parte finale dell’intervista: “Io ho l’abitudine, quando non so come vanno le cose, di chiedere a Santa Teresina del Bambin Gesù, che se lei prende in mano un problema, una cosa, mi invii una rosa, e lo fa, alcune volte, ma in modo strano. E così ho chiesto anche per questo viaggio che lo prendesse in mano e mi inviasse una rosa, ma invece di una rosa è venuta lei stessa a salutarmi. Grazie a Carolina, grazie tante a Teresina e a voi. Grazie. Buona giornata.” (La Carolina menzionata è Caroline Pigozzi, giornalista e scrittrice francese, che aveva offerto in dono al Pontefice un bassorilievo recante l’effigie di santa Teresina di Lisieux).
Ricordiamo che quest’"abitudine" del Papa, condivisa da miriadi di fedeli, si rifà alla famosa “novena delle rose”: preghiera da ripetere per più giorni al fine di chiedere al Signore una grazia che ci sta particolarmente a cuore per intercessione di S. Teresa di Gesù Bambino. La Santa, durante la novena, è solita rispondere facendo sì che arrivi una rosa a chi sta pregando (come di fatto è arrivata a Papa Francesco, nell'effigie regalatagli dalla giornalista). Potrebbe sembrare un’ingenuità devozionale, ma ciò riceve conferma da innumerevoli fedeli (cf. la testimonianza di Mons. Fabien Raharilamboniaina, vescovo malgascio) e corrisponde a quanto la stessa Santa aveva promesso prima di morire. Il riferimento più letterale è rintracciabile nel Quaderno Giallo, in data 9 giugno: “A suor Maria del Sacro Cuore che le diceva: “Che dolore che proveremo, quando ci lascerà!” Oh, no, vedrete, sarà come una pioggia di rose.” Mentre il significato profondo di questa “pioggia di rose” è svelato in Storia di un'anima (Manoscritto A, 45v°): “Una domenica, guardando una fotografia di Nostro Signore in Croce, fui colpita dal sangue che cadeva da una delle sue mani Divine: provai un dolore grande pensando che quel sangue cadeva a terra senza che nessuno si desse premura di raccoglierlo; e decisi di tenermi in spirito ai piedi della Croce per ricevere la rugiada Divina che ne sgorgava, comprendendo che avrei dovuto, in seguito, spargerla sulle anime...”.
E quasi come segno di ringraziamento per questa "rosa" ricevuta in volo, il Papa ha nuovamente citato S. Teresina oggi pomeriggio, nell'omelia tenuta nella Cattedrale di Manila, durante la celebrazione con i Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose: "«Mi ami?» [la gente: “Sì!”] Grazie! Ma io stavo leggendo la parola di Gesù! Dice il Signore:«Mi ami? … Pasci i miei agnelli» (Gv 21,15.16). Le parole di Gesù a Pietro nel Vangelo di oggi sono le prime parole che vi rivolgo, cari fratelli Vescovi e Sacerdoti, Religiosi e Religiose, e giovani Seminaristi. Queste parole ci ricordano una cosa essenziale: ogni ministero pastorale nasce dall'amore. Ogni ministero pastorale nasce dall'amore! Ogni vita consacrata è un segno dell'amore riconciliatore di Cristo. Come santa Teresa di Gesù Bambino, nella varietà delle nostre vocazioni, ognuno di noi è chiamato, in qualche modo, ad essere l'amore nel cuore della Chiesa."
Questa volta il riferimento è a uno dei brani più famosi lasciatici dalla Santina, contenuto nel Manoscritto B di Storia di un'anima. In esso è perfettamente compendiata la missione nella Chiesa che S. Teresina ha intrapreso, missione che continua a tutt'oggi, più che mai, grazie alla sua intercessione e alla sua esemplarità: "Finalmente avevo trovato il riposo!... Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ero riconosciuta in nessuno dei membri descritti da san Paolo: o meglio, volevo riconoscermi in tutti!... La Carità mi dette la chiave della mia vocazione. Capii che se la Chiesa aveva un corpo, composto da diverse membra, il più necessario, il più nobile di tutti non le mancava: capii che la Chiesa aveva un Cuore e che questo Cuore era acceso d'Amore. Capii che solo l'Amore faceva agire le membra della Chiesa: che se l'amore si dovesse spegnere, gli apostoli non annuncerebbero più il Vangelo, i Martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue... Capii che l'Amore racchiudeva tutte le Vocazioni, che l'Amore era tutto, che abbracciava tutti i tempi e tutti i luoghi!...Insomma che è Eterno!... Allora, nell'eccesso della mia gioia delirante ho esclamato: O Gesù mio Amore... la mia vocazione l'ho trovata finalmente! La mia vocazione è l'Amore!... Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, Dio mio, sei tu che me l'hai dato: nel Cuore della Chiesa, mia Madre, sarò l'Amore!... Così sarò tutto... così il mio sogno sarà realizzato!" (3v°).
(Le citazioni sono tratte dalle Opere complete di S. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, II edizione migliorata, Libreria Editrice Vaticana – OCD, 2009)