di P. Angelo Lanfranchi ocd

thumb carmpvS. Maria del Carmine a PaviaSanta Maria del Carmine è una delle maggiori chiese di Pavia ed è uno degli esempi più belli dell'architettura del gotico lombardo; conservato intatto per secoli, vi si respira un'atmosfera unica.

Intorno al 1364 i Carmelitani di Pavia si trovano a dover abbandonare la primitiva sede a nord della città (che occupavano dal 1298) per lasciare spazio alla nuova residenza viscontea. Ottengono in cambio l'uso della chiesa dei Santi Faustino e Giovita, entro le mura, e qui avviano - sembra a partire dal 1373 - i lavori per la costruzione del complesso monastico su progetto di Bernardo da Venezia, architetto di fiducia dei Visconti che sponsorizzarono i lavori. La sua costruzione proseguì lentamente, fu ripresa nel 1432 ed ultimata infatti solo nel 1461. Ma la realizzazione dell'imponente facciata nella sua forma slanciata a capanna avverrà solo nel 1490.

Non nasconde un'ispirazione architettonica romanica, ma le decorazioni sono indubbiamente collocabili nel gotico lombardo. I sei pilastri con guglie dividono la facciata in cinque campi verticali nei quali si inseriscono i tre portali, sopra i quali si trovano quattro grandi bifore a sesto acuto ed un elaboratissimo rosone in cotto, ai lati del quale due nicchie ospitavano le statue dell'arcangelo Gabriele e della Vergine Annunziata cui la chiesa è dedicata. 

thumb carmpv intNavata centrale della chiesa

Più in alto, da una nicchia inquadrata da una importante incorniciatura in cotto, si affaccia il Padre eterno benedicente. Poderoso il campanile, con le ampie trifore della cella campanaria e l'alto cono di copertura concluso da un'elegante lanterna.


Devozione e mistero

L'interno ha una struttura assai semplice, si eleva su una pianta a croce latina ed è costituito da tre navate e da otto cappelle laterali, ricchissime di affreschi e di dipinti. Domina l'arco a sesto acuto: le finestre sono lunghe e strette; una fioca e fuggevole luce veste l'interno di religiosa devozione. Piloni, pilastri di rinforzo, muri, archi, tutto è di mattoni, la cui tinta rosso-scura, congiunta con la mole imponente, produce un effetto mirabile di severità e di mistero. La suggestiva spazialità gotica dell'interno, basata su rigorosi rapporti proporzionali, è ritmata da pilastri a fascio a sistema alternato che reggono volte a crociera costolonate. Nonostante i lunghi tempi di costruzione, la chiesa è frutto di un disegno unitario che si riflette nell'intero edificio. Consacrata nel 1511, Santa Maria del Carmine è una delle più belle chiese di Pavia: dopo la Cattedrale, è la più vasta chiesa della città, con un perimetro rettangolare di metri 80 x 40.

thumb carmpv madonnaStatua della Madonna del Carmine

Vi è un trittico ligneo del pittore Bernardino Lanzani, raffigurante la Madonna in trono tra i santi Agostino e Ambrogio, tempera su tavola, degli inizi del XVI secolo Nel transetto le pareti mostrano numerosi e preziosi affreschi quattrocenteschi, mentre la grande sacrestia presenta una facciata ricca di stucchi barocchi. Un accenno particolare merita il tabernacolo gotico e l'altare marmoreo del presbiterio.

La chiesa, di grandi dimensioni perché legata ad un Ordine di predicatori, e il monastero che le si addossa a sud, con il duplice chiostro, occupano l'intero isolato. La planimetria della chiesa è rigorosamente giocata sul modulo quadrato delle campate, secondo la sigla di Bernardo da Venezia.
La vicenda è per quattro secoli quella dei carmelitani, che si segnalano per il ministero sacerdotale e per la predicazione. Le soppressioni napoleoniche determinano una svolta radicale: è scorporato il monastero, mentre la chiesa è trasformata in parrocchia nella quale confluiscono i beni e gli archivi di alcune chiese circostanti soppresse.


Stemmi gentilizi

Il contributo economico offerto per la costruzione della chiesa da parte delle grandi famiglie e delle Corporazioni cittadine consentì loro di disporre delle cappelle per le proprie sepolture. Molte lastre tombali con stemmi gentilizi - per lo più scalpellati dai francesi - sono ancora presenti, benché generalmente rimosse dalla primitiva collocazione. Rimangono invece integri, talvolta perfino con l'originaria coloritura, gli stemmi scolpiti nelle chiavi di volta delle singole cappelle o delle campate antistanti: segno che le grandi altezze della chiesa hanno dissuaso dall'opera di totale distruzione.