Il V Centenario della nascita di santa Teresa di Gesù
Venezia, 13 dicembre 2014.
“Ha presentato una santa Teresa attuale”, “Ha fatto una sintesi efficace del messaggio della santa”, “Santa Teresa è viva”: sono alcuni dei tanti giudizi sulla mattinata teresiana di sabato 13 dicembre vissuta al Centro Scalzi a Venezia in compagnia di P. Emilio Matinez Vicario Generale dei Carmelitani Scalzi. In apertura, la splendida esecuzione solista di Vuestra soy para vos nacì, (Sono nata per te Signore), la poesia della santa scelta per orientare il V Centenario della sua nascita,1515-2015.
Una santa per il nostro tempo
P. Emilio José Martinez ha svolto la sua lectio magistralis preferendo dare ad essa un tono colloquiale. Una conversazione familiare non solo perché il centinaio di persone presenti appartenevano quasi tutti alla famiglia del Carmelo, ma perché in questo modo era più facile ricordare e attualizzare Teresa. Gli specialisti della lingua castigliana, ha ricordato P. Emilio, riconoscono in lei un particolare stile letterario: scrive come parla e scrive parlando. Le sue pagine coinvolgono ed interpellano il lettore. Se nella traduzione qualcosa si perde per forza di cose, certamente la lettura delle opere diventa un dialogo e un’amicizia con lei. P. Emilio ha dato a questo proposito un suggerimento importante: leggere i testi di Teresa ad voce alta.
Egli ha poi detto di non volere usare quello “stile archeologico” che tende a ripetere testi su testi, seppur organizzati con un pizzico di originalità, ma di voler fare memoria della santa, una memoria quasi liturgica. Celebrare santa Teresa non significa ricordare i suoi eventi passati, ma ridestare nel cuore il desiderio di tutto ciò che ella aveva di più caro: la sua amiciza con il Signore e la passione per la Chiesa. E ricordare apre le porte all’incontro, alla presenza, alla compagnia.
Così gli aspetti della ricca personalità di Teresa sono diventati delle pennellate che hanno delineato il ritratto della santa. Distante dal realismo di fra Giovanni della Miseria, (Dio ti perdoni, esclamò Teresa, per avermi fatta brutta e cisposa), che ci ha consegnato il ritratto di Teresa sessantaduenne (muore a 67), P. Emilio ha toccato alcuni temi dottrinali situandoli sempre nella vita della santa. Teresa è così apparsa vicina alle situazioni delle persone, persino quelle più quotidiane. Simpatico il momento in cui è stata ricordata la lettera alla sorella dove la santa, tra le altre cose, richiede dei tacchini perché in monastero scarseggiano i viveri.
Parlando del tema della preghiera, la chiave che Teresa utilizza per spiegare la sua vita, P. Emilio ne ha sottolineato la nota apostolico-missionaria. L’orazione di Teresa è contrassegnata da una finalità apostolica che si prende cura del Corpo mistico di Cristo.
Per Teresa il contemplativo è colui che dimentico di sé (cf. 7M 4,11) è “Presente con la voglia di servire il Signore” (CV 18,4). Presente, ogni giorno e con tutta la vita, per amare il Signore e farlo amare, coltivando grandi desideri.
Per chi ascoltava queste parole sono state un incoraggiamento a vivere il carisma carmelitano nella realtà laicale. Se Teresa ha recuperato la dimensione apostolica della vita contemplativa e lo ha riproposto nello stile carmelitano della vita, tocca ad ogni carmelitano, custodire la memoria teresiana di tutto ciò e attualizzarla, così da essere pietre di fondazione per coloro che incontrano oggi il Carmelo. La famiglia teresiana, ha ricordato P. Emilio, è composta da tutti coloro che amano Teresa, che le dimostrano amicizia divenendo veri amici di Gesù e amando fraternamente il prossimo: questo è il cuore del Vangelo e per questo siamo stati creati, ha detto Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (n. 265).
Il relatore ha poi ricordato altri aspetti della vita di Teresa: l’incontro con Alonso Maldonado nell’autunno del 1566, nel monastero di san Giuseppe, che le parla della triste realtà degli indiani d’America, le notizie delle chiese profanate, il dilagare dell’eresia luterana e degli altri mali della società. Teresa risponde con la determinazione -virtù necessaria nel cammino cristiano- a vivere con perfezione la propria vita. È un altro insegnamento per essere amici di Teresa: rispondere nella vita concreta, con tutto ciò che siamo e abbiamo. È solo frequentando i santi che impareremo ad essere generosi con Dio. Per questo è prioritaria in questo anno teresiano Centenario la lettura delle opere teresiane.
Le iniziative dell’anno teresiano
Alla prima parte dottrinale della conferenza, è seguita la condivisione di alcune iniziative in atto o in programma in anno teresiano.
Il più importante evento dell’Ordine è il pellegrinaggio del “bastone” usato da santa Teresa e divenuto simbolo della sua missione di fondatrice. Il motto scelto per questo pellegrinaggio è “adesso è il tempo di camminare” e il pellegrinaggio è stato denominato Camino de luz. È questa un’occasione per portare il messaggio teresiano in 30 paesi di 5 continenti. Il pellegrinaggio ha già visitato l’America Latina. In viaggio si raccolgono molti aneddoti ed instantanee interessanti, come l’accoglienza da parte del Presidente dell’Ecuador Rafael Correa. Un’ altra sorpresa si è avuta poi a Taiwan, paese non ceretamente di tradizione cattolica, dove alla messa di congedo del Camino de luz hanno partcipato più di 4000 persone. I video del viaggio, le notizie e le interviste ai vari protagonisti dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, insieme alle testimonianze dei membri del gruppo, si possono seguire nel sito: stj500.com/caminodeluz. Papa Francesco l’11 marzo 2015 riceverà i pellegrini del Camino de luz durante l’udienza generale.
Altra interessante iniziativa è stato il Congresso su “Teresa d’Avila in dialogo con l'Africa” tenutosi a Nairobi in Kenya e organizzato da padri africani e non da europei. Centro delle iniziative teresiane resta ovviamente la città di Avila. Nella chiesa del monastero ogni giorno alle ore 13 viene celebrata la messa del pellegrino. Ad Alba de Tormes è aperto un percorso che termina al sepolcro della santa, oggi incastonato nel retablo della chiesa.
Insieme a questa iniziativa P. Emilio ha parlato di due prossimi grandi appuntamenti: il 28 marzo 2015 il Papa, su richiesta del nostro Ordine, vivrà con tutta la Chiesa un’ora di preghiera per ricordare la nascita della santa e con l’intenzione della pace e del dialogo con gli uomini e degli uomini con Dio. L’orazione teresiana di Papa Francesco si svolgerà al mattino subito dopo la Messa a santa Marta e sarà guidata da religiosi Carmelitani. Infine il 28 marzo 2015 il Papa invierà una sua Lettera al Padre Generale dei Carmelitani Scalzi.
L’incontro è terminato con la preghiera e la benedizione di tutti i presenti.
Carmelitani Scalzi Venezia