di P. Fabio Silvestri ocd
Un debutto di alto livello, in una serata da ricordare. Può essere sintetizzato così l’esordio dello spettacolo “Un castello nel cuore . Teresa d’Avila” che ha avuto luogo a Roma, in due distinti e significativi momenti. Innanzi tutto sabato 28 marzo, con una mise en espace (messa in scena ridotta) che è stata realizzata nella Chiesa di S. Maria della Vittoria - in una fraterna collaborazione con la Provincia del Centro Italia - nella speciale occasione della riapertura al pubblico (dopo il restauro) dell’ “Estasi” del Bernini: per questo, ad assistere allo spettacolo, erano presenti i rappresentanti del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e della Sovraintendenza, oltre ad un’assemblea variegata di carmelitani e laici.
In secondo luogo, ma come vera e propria “prima” dello spettacolo, “Un castello nel cuore” è stato rappresentato il 31 marzo scorso nell’Aula Magna del Palazzo della Cancelleria, dove si è registrato un afflusso di pubblico superiore alle attese, anche alla luce delle tante repliche che seguiranno – ben 8 – sino al 12 aprile. Presenti per la serata varie personalità del mondo istituzionale, tra le quali il Presidente del Senato Piero Grasso, alcuni parlamentari, numerosi attori e giornalisti; il Presidente del Teatro di Roma, Marino Sinibaldi, che è anche Direttore di Radio 3, ha svolto il saluto introduttivo ringraziando in modo speciale il MEC e la Provincia Veneta per la co-produzione di questo lavoro.
La proposta ha d’altra parte suscitato molta attenzione anche nel mondo ecclesiale, rappresentato a vari livelli nella serata del 31 marzo, dalla Segreteria di Stato al Tribunale Ecclesiastico, dalle Congregazioni ad alcuni dei principali Pontifici Consigli; come pure nell’Ordine Carmelitano, per il quale erano presenti il Padre Generale, il Rettore del Teresianum, il Postulatore Generale, il Direttore delle Edizioni OCD e tre Padri Definitori; non sono mancati infine numerosi amici del MEC della Comunità di Roma, tra i quali la responsabile Teresa Gentiloni, ma anche provenienti da Brescia, Trento e Verona, in particolare P. Antonio Sicari, P. Gino Toppan, P. Gianni Bracchi, P. Paolo De Carli, Ettore Sartorio e tanti altri. Il debutto dello spettacolo è stato inoltre accompagnato da un forte riscontro sulla stampa e sui media: RAI1, RAI2, RAI3, con distinte trasmissioni, hanno realizzato interviste e servizi, così come testate giornalistiche come il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Avvenire e diversi settimanali tra cui Sette, Oggi, IO Donna etc.. (ma un resoconto più completo su questo si può trovare in questo stesso sito, nella pagina dedicata alla rassegna stampa).
Anche da un punto di vista strettamente artistico sono pervenute valutazioni importanti sulla qualità tecnica del lavoro teatrale; una sintesi la si può cogliere nelle parole del noto critico teatrale A. Gianmusso, che ha commentato così la “prima” di Roma, in un suo pezzo scritto per l’ANSA: “Una riuscita scommessa teatrale, che coniuga un'intensa interpretazione di un personaggio storico e il mistero eterno della ricerca della fede: una scommessa che Pamela Villoresi ha vinto con l'energia e l'intelligenza delle sue prove migliori. Il testo basato sull'autobiografia e sui molti libri pubblicati da Teresa, è firmato da Michele De Martino; in scena ci sono anche due eccellenti attori-cantanti, Fabrizio Checcacci e Alessia Spinelli; la regia è di Maurizio Panici. Lo spettacolo è andato in scena a Roma nel salone monumentale del Palazzo della Cancelleria, un lembo di sovranità del Vaticano fuori le mura, applaudito da un pubblico di religiosi e di laici, fra i quali il presidente del Senato Pietro Grasso”.
Terminata la partenza romana, lo spettacolo inizierà la sua tournée legata alle città in cui sono presenti realtà carmelitane: ad Adro il 17 aprile, a Brescia il 18, a Breno (BS) il 19, per poi tornare verso fine maggio a Verona, Trento, Treviso e, in estate, anche in Sicilia. Successivamente lo spettacolo sarà proposto in alcuni dei principali teatri d’Italia.