Pubblichiamo volentieri la bella testimonianza di due neoprofesse carmelitane di santa Teresa, fra cui suor Chiara (Donadel) di Cristo, vocazione cresciuta e custodita nel nostro Carmelo di Treviso. Pertanto, numerosi padri e studenti della Provincia veneta erano presenti alla prima consacrazione sponsale della loro sorellina.
di Sara della Trinità e Chiara di Cristo, cstf
Domenica 5 gennaio, nella nostra Casa Madre a Campi Bisenzio (FI), durante la Celebrazione Eucaristica, nelle mani della nostra Madre generale, sr. Eliana, abbiamo fatto la nostra professione religiosa: sr. Sara della Trinità e sr. Chiara di Cristo. I nuovi nomi che abbiamo ricevuto racchiudono tutto ciò che il nostro cuore brama.
L’ “Eccomi”, che entrambe abbiamo pronunciato all’inizio del rito della professione, come personale risposta a Dio che ci ha chiamato e che costantemente ci chiama a Sé, esprime la gratitudine per l’appartenenza al Signore, dal quale abbiamo ricevuto tutto, il desiderio e la volontà di rispondere “sì” al suo disegno di amore per noi e per il mondo intero.
“Ciò che chiediamo alla santa Chiesa è la misericordia di Dio, la povertà dell’Ordine e la compagnia delle sorelle”: sono le parole con cui abbiamo risposto alla Madre quando ci ha interpellate. Solo a partire dall’incontro con la misericordia di Dio Padre possiamo desiderare di unire la nostra vita più strettamente a Cristo con il nuovo e speciale titolo della Professione religiosa, espressione di amore sponsale, quell’amore che è grazia dello Spirito Santo che intercorre tra il Padre e il Figlio. Così ci riscopriamo nuovamente figlie amate. Il Padre, nel seno della Trinità dona al Figlio una Sposa. Recita così la Settima Romanza sull’Incarnazione di S. Giovanni della Croce:
“Vedi, Figlio, la tua Sposa
a tua immagine ho plasmato,
e là dove ti somiglia
tutto è bene concordato,
ma è diversa nella carne
che manca del tuo esser puro.
Tuttavia agli amori perfetti
s’impone il precetto sicuro
che si faccia somigliante
ogni amante al proprio amato,
e più cresce somiglianza
più diletto ad essi è dato”
L’Amore esige inesorabilmente l’umanizzazione del Figlio. Gesù Cristo, raccontando agli uomini la bontà del Padre, ci chiama a diventare figli a Sua immagine in un cammino di donazione “per raggiungere la carità perfetta e glorificare in eterno la Trinità”, come recita la formula di professione.
Oltre alla grazia di poter condividere questo giorno importante con i nostri familiari e gli amici più cari, abbiamo avuto la gioia della comunione fraterna dei padri carmelitani dell’Italia Centrale e della Provincia Veneta, che hanno concelebrato e partecipato insieme alla festa. Sappiamo che in comunione di preghiera erano presenti anche confratelli della Provincia Lombarda che ci hanno accompagnato durante il cammino di formazione. Così si è colta ancora di più l’accoglienza dell’Ordine e della Chiesa di questo dono di grazia: ogni battezzato arricchisce il corpo della Chiesa; ogni cammino di fede, fedeltà e amore a Cristo è un passo della Sposa incontro allo Sposo.
Ringraziamo in modo particolare tutte le consorelle, che ci hanno accolto e ci sono sempre state vicine; e ringraziamo il Buon Dio, che suscita il desiderio di ascoltarlo e seguirlo per la nostra gioia e la salvezza delle anime.
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